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Coronavirus, la testimonianza: "Febbre e tosse, ma niente esami". Vogliono contenere il numero dei casi ufficiali?

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Il racconto di un giornalista del Giorno, affetto dai sintomi tipici di chi potrebbe avere il Covid-19, getta una luce oscura su come si sta gestendo l'emergenza coronavirus negli ospedali. La sua testimonianza è stata pubblicato oggi sul Giorno. "Da qualche giorno ho tosse, secca e raffreddore. Ma mai una linea di febbre. Fino a quel momento, quando la colonnina di mercurio sale a 37,9. "Domattina chiamo il 1500", mi prometto.  L'operatrice è gentile e pacata, domanda da dove chiamo e come sto. Descrivo le mie condizioni, aggiungendo che non ho avvisaglie di congiuntivite e che nelle ultime ore la tosse è diventata più grassa. "Ho sintomi influenzali", la premessa".

 

 

Dopo averle sciorinato tutte le difficoltà e i sintomi che ha il giornalista si vede rispondere. "'Non si preoccupi, chiami il suo medico e si faccia dare qualcosa per la tosse'. Mi sento rinfrancato e spiazzato. 'Quindi non devo fare il tampone?', .No, lei non è un caso sospetto, stia tranquillo'. Ci salutiamo, sono trascorsi 5 minuti. Qualche ora dopo telefono al medico e riferisco quanto accaduto. "Tre giorni in malattia per faringite, poi vediamo', mi dice senza visitarmi. 'È un casino', sospira mentre riattacca". E, alla luce di questo racconto, è che i contagiati - e non si parla degli asintomatici - siano molti di più rispetto a quelli di cui siamo a conoscenza. Perché? 

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