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Coronavirus, una “vacanza da incubo” in spiaggia: come sarà andare al mare nella Fase 2, tutti i dettagli

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Un'estate del tutto nuova quella che vivremo tra pochi mesi. Per far fronte al coronavirus gli stabilimenti balneari dovranno adeguarsi a regole ben precise: niente stranieri, pochi ombrelloni e grandi spazi. Non solo, perché i capanni e i ristoranti saranno quasi privati. Una situazione che non agevolerà di certo la voglia di andare al mare. Lo sa bene Maurizio Rustignoli, presidente della Fiba, federazione dei balneari Confesercenti, che stima un calo delle presenze del 40 per cento. Insomma, "ombrelloni a distanza di 4 metri e prenotazioni obbligatorie online. Aspettiamo solo il via libera del governo - dice al Corriere della Sera il presidente dell'associazione Unionmare Veneto, Alessandro Berton -. Andiamo in spiaggia anche più tardi ma andiamoci, qui si tratta di proteggere 25 mila posti di lavoro". Il futuro economico del Paese si prospetta drastico, tanto da spingere molti a risparmiare e ad abbreviare, se non a cancellare, le vacanze.

 

 

Ma i limiti non finiscono qui, perché come i mezzi pubblici anche alcune spiagge finiranno per essere a numero chiuso con accessi scaglionati. Così molte Regioni ipotizzano uno spazio di 10 metri quadrati intorno all'ombrellone, al massimo due lettini e una sdraio. Intanto gli esperti rassicurano: acqua e sabbia non sono veicoli di contagio, ma lettini e sdraio potrebbero diventare un problema, perciò andranno sanificati a ogni cambio persona. Per facilitare il tutto, se così si può dire, si ipotizzano tunnel igienizzanti ed erogatori lungo le pedane, per spruzzare disinfettanti a base di ozono. Un'estate, dunque, davvero fuori dal normale.

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