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Napoli, infermiera stuprata da un senegalese. I poliziotti sconvolti: non riescono a guardare il video della violenza sessuale

Giuliana Covella
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Violenza sessuale in un parcheggio a Napoli. Vittima una donna di 48 anni, infermiera, di Avellino. Il fatto è accaduto il 3 maggio, nel parcheggio Metropark di corso Lucci. La donna, che lavora nel reparto di Psichiatria in una struttura pubblica, stava tornando a casa quando è stata aggredita da un immigrato. Erano da poco passate le 14.30 di domenica scorsa, quando la 48enne ha raggiunto il parcheggio. In attesa dell’autobus si è seduta su una panchina e all’improvviso è stata avvicinata da un uomo di origine senegalese, che l’ha afferrata con violenza. Un incubo durato 45 minuti, durante i quali la poverina non ha avuto la forza di difendersi. Nessun passante avrebbe visto, tranne una donna che non sarebbe intervenuta. Ipotesi che le forze dell’ordine stanno verificando. 

 

 

 

L'orrore è finito solo quando è arrivato il bus che l’infermiera attendeva. "L'autista è sceso e ha iniziato a urlare - ha raccontato la vittima -. Poi sono arrivati i militari dell’Esercito che hanno circondato quell’essere immondo e dopo le volanti della polizia che lo hanno bloccato". La polizia ha visto i filmati, ma alcuni agenti non ce l'hanno fatta a guardare fino alla fine. Nei confronti dell'uomo il gip di Napoli ha emesso un provvedimento di custodia cautelare in carcere per violenza sessuale e resistenza a pubblico ufficiale. Il fascicolo sarà assegnato a un magistrato della IV sezione della Procura partenopea. Tante le reazioni politiche e sindacali. "Un fatto gravissimo", per Valeria Valente, senatrice Pd e presidente della commissione d’inchiesta sul femminicidio: "Inaccettabile che nella nostra città deserta una donna sia stata lasciata sola e alle sue richieste d’aiuto nessun passante sia intervenuto. Spiace che qualcuno non perda occasione per strumentalizzazioni. È responsabilità di tutte le istituzioni garantire la sicurezza dei cittadini per le strade, soprattutto quando vigono provvedimenti restrittivi". "Una violenza inaudita, efferata, brutale" dicono Cinzia Massa, Anna Letizia e Vera Buonomo, del coordinamento delle pari opportunità di Cgil, Cisl e Uil Napoli. "Questo testimonia che la nostra città non è sicura. Più volte abbiamo chiesto a prefettura e sindaco di intervenire, ma deve sempre accadere l'irreparabile per agire? L'unica strada percorribile è l'applicazione di leggi e pene severe", concludono. "Vicinanza emotiva e solidarietà alla vittima a nome di tutta la giunta comunale" dall’assessore alle pari opportunità Francesca Menna, che si chiede: "Dov’erano i vigilanti? Chi è la donna che non si è fermata? Confido nella giustizia per restituire alla vittima la dignità che merita". Parla di "orrore a Napoli" il deputato della Lega Gianluca Cantalamessa, che aggiunge: "La rinuncia dello Stato a far rispettare le regole in questa parte di città sotto scacco di clandestini che spacciano, si ubriacano e stuprano ha responsabilità politiche ben precise".

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