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Maria Giovanna Maglie e Silvia Romano convertita all'Islam: "Riscatto di 4 milioni in cambio di una macchina da propaganda dei terroristi"

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Il riscatto per Silvia Romano serve ad aver in cambio una "macchina di propaganda" del terrorismo islamico? Maria Giovanna Maglie punta il dito sulla trattativa che ha portato alla liberazione, dopo un anno e mezzo di sequestro, della giovane cooperante milanese rapita in Kenya dai jihadisti somali di Al Shabaab. Per riportarla a casa il governo avrebbe acconsentito al pagamento di un riscatto di 4 milioni di dollari. Cifra che in rete ha destato scalpore e attirato le critiche di molti. 

 

 


Guido Crosetto, da destra, si dissocia: "Scusate - scrive il fondatore di Fratelli d'Italia su Twitter -, ma se diciamo, convinti, che vanno aiutati a casa loro, vanno fatte crescere le loro economie, che l’emigrazione uccide l’Africa etc. etc. che senso ha insultare una ragazza che è andata ad aiutarli a casa loro? Certamente non pensava di essere rapita e venduta". Dopo aver visto le immagini di Silvia atterrata a Ciampino vestita con il tradizionale velo islamico, simbolo della sua conversione ad Allah, la Maglie risponde a stretto giro a Crosetto: "E convertita, e restituita a caro prezzo a miracol dell'Islam mostrare? Aiutarli a casa loro vuol dire pagargli €uro 4milioni per avere in cambio una macchina di propaganda loro?". Prima ancora, senza la certezza della conversione, la giornalista rifletteva: "Ogni persona sottratta ai banditi islamici è una vittoria anche se pagata a caro prezzo. Mi sarei aspettata un cambio d'abito urgente per la dignità dopo tanta umiliazione. Se il travestimento fa parte dell'accordo, questo ulteriore cedimento all'Islam fa orrore". La verità era per certi versi ancora più clamorosa.

 

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