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Silvia Romano, lo striscione davanti a casa: "Perdona l'umano". La ragazza sotto-choc: "Ha capito cosa sta accadendo"

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Un inquietante "bentornata" per Silvia Romano, uno striscione definito "inquietante". Davanti a casa sua al Casoretto, quartiere popolare di Milano, i vicini hanno applaudito commossi quando la cooperante è rientrata insieme ai familiari dopo un anno e mezzo da sequestrata in Somalia. Come spesso accade in questi casi, la ragazza è stata letteralmente "lapidata" sui social sia per il riscatto di 4 milioni che lo Stato ha pagato ai terroristi di Al Shabaab per liberarla, sia soprattutto per la sua sorprendente conversione all'islam durante la prigionia. Sussulti di odio che secondo il Corriere della Sera avrebbero fatto valutare alla Prefettura (che ha smentito) l'opportunità di mettere sotto sorveglianza l'intero palazzo "per il timore di qualche gesto di intolleranza da gruppi neofascisti o xenofobi".

 

 

 

"Per alcuni Silvia è diventata un simbolo di conversione all'Islam e adesso ci sono quelli che la vogliono ammazzare. È una situazione molto pesante per tutti noi", è l'allarme dello zio. E poi c'è quello striscione che Silvia ha trovato appeso vicino alla propria abitazione, con parole scritte a spray: "Perdona l'umano, bentornata Silvia Romano". Un messaggio definito dal Corriere "dal sapore ambiguo e amaro, che ha molto turbato Francesca, la mamma. "Si è resa conto del clima intorno a lei - spiega ancora lo zio di Silvia/Aisha - quando è scesa dalla macchina e ha visto quello striscione...".

 

 

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