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Fials e coronavirus, Carbone: "Il 25 protestiamo davanti a tutte le sedi delle Regioni, operatori sanitari dimenticati"

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Giovedì 25 giugno, davanti a ogni singola regione la FIALS manifesta per "non dimenticare" tutti i professionisti sanitari che con grande professionalità e sacrificio hanno affrontato l’emergenza pandemica in questi mesi, per “manifestare” il disagio e la rabbia per la mancata considerazione di una “premialità dignitosa” e la paura per un “futuro” quanto mai incerto per il “rinnovo contrattuale”.

Gli operatori sanitari- ripete Carbone - non vogliono “medaglie al valore” concesse agli eroi, loro sono “professionisti” e tali devono essere considerati e quindi premiati con risorse economiche DIGNITOSE.
Se aveva fatto tanto scalpore la proposta al Dl Cura Italia di un bonus uguale per tutti (l’idea era di 1000 euro ma giudicato un importo vergognoso), la ricetta inventata dai soliti sindacati, con il connubio della Conferenza delle Regioni, è stata quella di spostare l’asse a livello di singola regione per dare la possibilità di aumentare le risorse del governo pari almeno al doppio di quelli stanziati dal governo con il decreto “Cura Italia”.  
Una ricetta risultata improvvida che ha generato un abisso di scenari ben lontani dall’idea di una sanità unica. Solo in 9 regioni sono stati definiti accordi ma quasi tutti con risorse di “premialità” irrisorie e vergognose per gli operatori sanitari, delle quali oltre il 40% rientrano nelle tasche del governo e delle regioni risucchiate dalla tassazione anche disomogenea tanto che gli ausiliari ed OSS riceveranno il modesto premio maggiore rispetto a quello delle professioni sanitarie e degli stessi medici.  
Tutti insieme in piazza domani, con l’inizio di una maratona di manifestazioni mensili regionali che si concluderà con una grande manifestazione nazionale a Roma, senza precedenti il 19 Ottobre.
Il nostro obiettivo- afferma Carbone- è sensibilizzare Governo e Regioni a concedere ulteriori risorse di premialità Covid-19 per gli operatori sanitari, a investire per il “rilancio della sanità” dopo decenni di disattenzione e di tagli di posti letto e blocco del turn over del personale. 
Più posti letto di terapia intensiva e sub intensiva, più investimenti di risorse sulla sanità territoriale, un “piano straordinario di assunzioni”. 
Servono interventi strutturali per il “rilancio della sanità pubblica” che passi attraverso il “riconoscimento professionale ed economico dei suoi professionisti e dipendenti’’.
Per questo-conclude Carbone-chiediamo che con i soldi del “MES” sarebbe possibile avviare il rilancio della sanità, aumentare la motivazione del personale sanitario con una retribuzione economica in media con quella europea ed iniziare, da subito, il rinnovo del contratto nazionale 2019-2021. 
 

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