Vertenza ex specializzandi 78-2006, Tortorella: "Parlamento dica subito sì ai medici: via alla transazione"
«Sì! È l’occasione giusta. Mai come in questo momento l’accordo transattivo tra lo Stato ed i medici specialisti 78-2006 può essere raggiunto». Lo dichiara Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi presentando #RimborSì, la nuova campagna lanciata a sostegno della chiusura della transazione tornata a furor di popolo tra i banchi palazzo Madama con i due Disegni di Legge (n.1802 e n.1803). Presentati dalla senatrice Maria Rizzotti già con il supporto di ben 27 senatori di maggioranza e opposizione puntano ad un immediato riconoscimento del diritto dei professionisti che si sono specializzati tra il 1978 ed il 2006 senza l’adeguato riconoscimento economico.
«Da anni sosteniamo che il Parlamento debba riappropriarsi del suo ruolo – spiega Tortorella – e mai come in questo momento esistono le condizioni per risolvere l’annosa questione dei rimborsi agli ex specializzandi. A seguito della pandemia di Covid-19, la categoria medica è stata la più colpita e firmare l’accordo transattivo tra le parti sarebbe il segnale concreto di sostegno ai medici ma anche una manovra per dare respiro alle casse svuotate dalla crisi. Introducendo l’accento sulla “i” finale – spiega Tortorella, parlando della campagna #RimborSì -, uniamo al senso dell’iniziativa la volontà, decisa, di portarla avanti: siamo sicuri che quel sì ai medici che hanno lottato in prima linea arriverà da un numero sempre più ampio di parlamentari e se necessario lo chiederemo, per conto di oltre 100mila medici, ad ognuno di loro».
Consulcesi, attraverso le sue azioni collettive ha già consentito a migliaia di camici bianchi di vedersi riconoscere oltre 500 milioni di euro attraverso una seria di sentenze positive. Tra le ultime, particolarmente significativa, quella del Tribunale di Genova (n.353/2020) che ha triplicato i rimborsi ai ricorrenti fino a 100mila euro ciascuno oltre a confermare il diritto per chi si è iscritto ai corsi di specializzazione in Medicina prima del 1983 e, soprattutto, ad annullare i termini di prescrizione. Secondo Consulcesi, se questa interpretazione dovesse essere accolta da tutti i Tribunali e le Corti italiane, lo Stato rischierebbe di veder crescere ulteriormente un esborso miliardario.
In tal senso l’annuncio della presentazione dei Disegni di Legge rappresenterebbe una soluzione di buon senso da mettere in campo in un momento molto delicato per il Paese e per la classe medica. «È importante – ha infatti affermato la senatrice Rizzotti, prima firmataria dei Ddl – che lo Stato faccia ammenda delle inadempienze del passato, dia un segnale concreto di sostegno ai medici e riconosca per legge i diritti sacrosanti di una categoria vessata».
« Intanto – conclude Tortorella – è fondamentale che i medici tengano vivo il proprio diritto aderendo alle nostre azioni o portando avanti con coraggio e fiducia quelle in corso.