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Immigrazione, la nuova barca per i soccorsi? Padrino George Soros e presidente Gherardo Colombo

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Orfani di Gennaro Migliore, che dalla spartana tolda della Sea Watch si è accomodato  quest'anno con Maria Elena Boschi e Luciano Nobili sulla prua di un yacht vacanziero sulle coste ischitane, la sinistra reinveste sulle Ong e non in senso metaforico. 

Una nuova nave solcherà i mari del Mediterraneo in cerca di immigrarti dal salvare; 40 metri di lunghezza con 10 persone di equipaggio e 9 tra medici, infermieri, soccorritori, mediatori, giornalisti e fotografi. Due gommoni veloci in appoggio assicureranno gli avvicinamenti alle imbarcazioni in difficoltà e il salvataggio. Si chiamerà ResQ - People Saving People e il nostromo è Gherardo Colombo, ex magistrato di Mani pulite, che sarà il presidente onorario.

"Siamo agli inizi", spiega,  "l'idea è nata tra pochi amici, ma sta crescendo l'adesione. L'obiettivo è quello di salvare persone, senza nessun altro fine. Un impegno previsto dalla nostra stessa Costituzione. All'articolo 10 dice che le persone che nel loro paese non possono valersi delle libertà democratiche garantite dalla nostra costituzione hanno il diritto di essere accolte. Non è una facoltà o un privilegio. E' un diritto".

 

 

L'ex magistrato non entra e non vuole entrare nella discussione politica: "Certo non tutti diranno che facciamo bene, tanti diranno che facciamo male, a me non viene da apostrofare come disgraziati quelli che la pensano in modo diverso. Piuttosto - sottolinea - con questa iniziativa si può stimolare il pensiero a riconoscere che tutte le persone sono persone. Anche il singolo che si trova in difficoltà".

Sul loro sito campeggia il logo e l'appoggio di Open society fondata da George Soros e tra i soci spiccano, tra gli altri, i nomi di Gad Lerner, Armando Spataro e  magistrato e co-fondatore di ResQ, Giovanni Palombarini  ai vertici di Magistratura democratica nel 2013 ha corso alle politiche senza successo con la lista dell'ex pm Antonio Ingroia. Ma anche nomi forti delle Ong che si battono contro la "fortezza Europa", come Cecilia Strada, ex presidente di Emergency e Sabina Siniscalchi di Oxfam. 

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