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Gioele Mondello, la rabbia dei familiari: "Perché tanto accanimento sul corpo, che gli hanno fatto?". Il dubbio sulle ricerche

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La rabbia e i dubbi di Daniele Mondello e dei suoi familiari esplodono quando è ormai praticamente certo che i resti di bambino ritrovati in mattinata sono quelli di Gioele Mondello, il bimbo di 4 anni che quel 3 agosto viaggiava in auto con la madre Viviana Parisi sull'A20 Messina-Palermo. Poi l'incidente, a Caronia: la donna che prende in braccio il figlio e scavalca il guardrail, verso la montagna, per poi scendere di nuovo verso il mare. Lei l'hanno trovata l'8 agosto, sotto un traliccio. I resti del piccolo, straziati dagli animali selvatici, a 400 metri di distanza. Daniele piange sulla bara che contiene il corpo martoriato di Gioele, giura che "non può essere stata Viviana" a ucciderlo.

 

 

 

Lui e il nonno provano a vedere quel che rimane del bimbo, li trattengono e glielo sconsigliano: sarebbe una visione sconvolgente, troppo per persone già distrutte dal dolore. "Non ho potuto vedere mia nuora, e adesso mi impediscono di vedere anche mio nipote. Che gli hanno fatto, com'è ridotto, perché tanto accanimento? Posso sapere cosa gli è successo, perché mi nascondono tutto?", è lo sfogo del nonno raccolto dal Corriere della Sera. Già ieri iniziava una polemica destinata a durare per i prossimi giorni, quella sul ritardo delle ricerche. Pietro Venuti, uno dei legali della famiglia, lo dice chiaramente: "Come mai non è stato trovato prima? Io ho rappresentato le mie perplessità dopo aver fatto un sopralluogo di 3 ore e mezza, guardando la morfologia del territorio". L'autopsia sui resti di Gioele, forse, potrà dire qualcosa in più.

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