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Giuseppe Conte e il coronavirus, boomerang discoteche: "Rave party e feste private abusive", così aumenta il contagio

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“Chiuse le discoteche, i giovani cercheranno nuovi spazi di aggregazione e divertimento, trovandole nei rave party non autorizzati, nelle feste private abusive, sulle spiagge, dove vigono le norme anti assembramento”. Così Maurizio Pasca, presidente nazionale del sindacato dei gestori dei locali, si schiera contro l’ordinanza del ministro Roberto Speranza. Ovviamente Pasca ha a cuore la tutela del lavoro e dell’impresa più che quella della salute pubblica (che secondo il governo è a rischio nelle discoteche), ma ciò non toglie che il 70-80 per cento dei locali notturni rischia di fallire.

E per cosa? Per evitare contagi che i giovani riusciranno comunque a contrarre, perché tanto non è possibile frenare la loro voglia di socialità e di far festa, se non con un nuovo lockdown. I ragazzi troveranno un altro posto alternativo ai locali notturni in cui sfogarsi, e allora oltre al danno ci sarà pure la beffa per i gestori delle discoteche. “Stiamo denunciando lo svolgimento di rave party - ha sottolineato il presidente del sindacato - e feste dentro proprietà private che sfuggono a ogni controllo un po’ ovunque, al Nord come al Sud. Si sta favorendo l’abusivismo e il rischio contagio”. Per non parlare poi del disastro economico: “La maggior parte delle aziende è sul lastrico con persone disperate e dipendenti che non vedono compensi da sei mesi”. 

 

 

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