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Pasquale Casillo, è morto il re del grano e patron del Foggia di Zeman

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Francesco Fredella
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Lo piange Foggia, la sua città adottiva. Lo piange il calcio e l’imprenditoria italiana. Pasquale Casillo, re del grano negli anni Novanta, è morto dopo una lunga malattia. Lo chiamavano da sempre don Pasquale. Tutti, grandi e piccoli. L’uomo dall’aspetto burbero, senza esserlo, e dal vocione inconfondibile è andato via per sempre. Nel 1989 conquista il primato d’Europa con il suo è gruppo di molitori con un fatturato che supera i mille miliardi di vecchie lire. Poi entra nel mondo del calcio. Si fa conoscere. Vince tutto. Porta Zeman sulla panchina del Foggia.

 

 

Sono gli anni dei miracoli allo stadio Zaccheria. Una squadra insuperabile. Che faceva tremare tutti in campo. Ci riprova nel 2010, sempre con Zeman, ma senza gli stessi risultati. A Foggia Zamanlamdia2 lancia Romagnoli, Insigne e Sau. La vita di Casillo, a tratti burbero ma dal cuore tenero, è stata caratterizzata da una lunga battaglia giudiziaria: ben13 anni di accuse pesantissime. Poi l’assoluzione del tribunale di Nola. A 71 anni il patron del Foggia dei miracoli si spegne, in una calda mattinata. Lascia un vuoto immenso in terra di Capitanata: sua seconda casa. Casillo faceva il pendolare Roma- Foggia e viceversa. Tutto per amore: il granaio d’Italia (la Capitanata) lo faceva sentire a casa.

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