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Coronavirus, ipotesi mini-lockdown per la provincia di La Spezia: picco ricoveri, ospedali sotto pressione

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Un caso agita la Liguria, dove il governatore Giovanni Toti e la regione stanno valutando un mini-lockdown per evitare che a La Spezia e provincia la situazione degeneri. Un piano d'emergenza, d'intesa con il Comune, per arginare la recente ondata di contagi che si è verificata nella provincia dell'estremo levante ligure. Secondo quanto riporta La Stampa, il piano prevede: "Sospensione di tutte le manifestazioni o riunioni, in luoghi pubblici o privati. Ristoranti, bar e pub aperti, ma solo con servizio al tavolo, riservato a componenti dello stesso nucleo familiare (o congiunti), rispettando la distanza di un metro tra un cliente e l'altro. Stop alle visite nelle strutture socio-sanitarie, a meno di esigenze straordinarie, previa valutazione da parte della direzione della casa di cura. Divieto di utilizzo dei giochi per bambini, in giardini e ville pubblici e mezzi pubblici a numero chiuso, con solo i posti a sedere fruibili al 100 per cento. 

 

"Abbiamo 26 nuovi casi a La Spezia - ha spiegato Toti -, sono sensibilmente del giorno precedente. Il dato più sensibile resta quello degli accessi in ospedale". Così il governatore ieri, martedì 8 settembre: il mini-lockdown era già pronto al varo ma, a causa dei dati in lieve flessione almeno in termini di contagi, non è arrivato. Stando ai dati di ieri, in tutta la Liguria c'erano 96 ricoverati, 64 dei quali nello spezzino (10 in più dell'altro ieri) e sei persone terapia intensiva. Toti ha comunque confermato che "stiamo ragionando su diverse possibili misure", tra cui lo slittamento alla riapertura delle scuole nella sola provincia. "È una delle iniziative che stiamo valutando ma non abbiamo né come Regione né il sindaco, preso alcuna decisione in questo senso". In Liguria, quella de La Spezia è l'unica situazione a destare delle preoccupazioni e per la quale è stato messo a punto un piano più strutturato. A preoccupare, nel dettaglio, è l'incidenza dei casi in rapporto alla popolazione, ma anche l'asprezza dei sintomi, tanto che dopo molti mesi gli ospedali hanno registrato una certa pressione. Toti ha fatto sapere di non voler fare più del necessario, ma la situazione è costantemente monitorata.

 

 

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