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Coronavirus, un'infermiera di Pescara: "Positiva per mancanza di mascherine. Ho contagiato mio padre ed è morto"

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Ha preso il Covid perché non c'erano mascherine a disposizione; così ha contagiato il padre che poi è morto. E' successo a Pescara, dove un'ex infermiera di una Rsa ha denunciato la mancanza di dispositivi di protezione all'interno della struttura. La Procura di Pescara, infatti, ha aperto un'inchiesta per capire se nei mesi scorsi, durante l'emergenza coronavirus, tre cliniche private abbiano commesso delle irregolarità nella fornitura di guanti, tute e mascherine al personale sanitario. A riportarlo è il Messaggero.

 

 

 

L'inchiesta è partita da un esposto del sindacato degli infermieri, il Nursind, che ha denunciato le strutture per non avere garantito le condizioni migliori per operare in sicurezza, favorendo così il contagio tra i dipendenti. Nell'ambito di queste indagini si inserisce la denuncia dell'ex infermiera, che ha prestato servizio in una Rsa dall'11 marzo al 3 aprile scorso. La donna sostiene di aver contratto lì il Covid, finendo poi per contagiare tutta la sua famiglia, compreso il padre, che non ce l'ha fatta. La casa di cura avrebbe smentito, accusando invece l'infermiera di essere andata a lavoro pur sapendo di essere positiva.

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