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Coronavirus, "aspettano i 100mila contagi?": bollettino da lockdown ma Conte e le regioni prendono tempo

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“Cosa state aspettando?”. Così Roberto Burioni ha twittato dopo essere venuto a conoscenza del bollettino di venerdì 30 ottobre. L’emergenza coronavirus non solo si sta aggravando ogni giorno di più, ma anche con una rapidità sconcertante: oggi i nuovi casi sono stati oltre 31mila (5mila in più rispetto a ieri) con l’aggiunta di altri 200 morti e più di mille ricoveri tra reparti Covid e terapie intensive. “Aspettiamo numeri del giorno a sei cifre per capire che l’epidemia è fuori controllo?”, ha aggiunto Nino Cartabellotta che è uno degli esperti più “chiusuristi”. Sia il presidente della fondazione Gimbe che Burioni hanno chiaramente diretto il loro messaggio all’esecutivo presieduto da Giuseppe Conte e ai governi regionali, che più prendono tempo e più in realtà lo perdono perché l’epidemia viaggia sempre con 2-3 settimane di vantaggio.

Tra l’altro l’Istituto superiore di Sanità ha appena confermato che la situazione è grave sull’intero territorio nazionale, dove l’indice di contagio Rt è arrivato a 1.7 di media: ciò significa che siamo entrati nello “scenario 4”, quello più critico che richiede restrizioni drastiche e lockdown. L’impressione è che ormai la serrata sia ormai inevitabile e sia soprattutto una questione di quando e come: probabilmente si attenderà un’altra settimana con la speranza che le misure previste negli ultimi Dpcm inizino a produrre qualche effetto positivo, ma c’è pessimismo a riguardo. Non a caso esperti come Burioni e Cartabellotta si sono già esposti chiedendo di muoversi subito e non aspettare che la curva epidemiologica peggiori ancora. 

 

 

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