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Coronavirus, bollettino 2 novembre: 233 morti e 22 mila positivi. Ricoveri in terapia intensiva, una piccola speranza dal trend dei dati

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Il dato del bollettino di lunedì 2 novembre rilasciato dal ministero della Salute può essere ingannevole, perché da conto di una diminuzione dei contagi molto importante a livello numerico. Come ogni lunedì: crollano i tamponi effettuati. Ma la situazione epidemiologica non è mutata di una virgola rispetto a ieri, anche se negli ultimi giorni è stata piuttosto costante in termini di nuovi ricoveri in terapia intensiva e morti, possibile segno del fatto che le restrizioni adottate 15 giorni fa stiano contirbuendo ad evitare una progressione esponenziale dei due indicatori che hanno un maggior peso in vista dei prossimi provvedimenti da adottare (tra due giorni, mercoledì 3 novembre, il nuovo dpcm). Dunque, largo alle cifre: i nuovi casi registrati sono 22.253 (24 ore fa erano 29.907) su 135.731 tamponi analizzati: 50mila in meno rispetto alla viglia, mentre il tasso di positività è lievemente salito al 16,4 per cento.

Piccolo ritocco verso l’alto anche per il numero dei morti: sono 233 in più rispetto a ieri, quando erano stati 208 (questo il numero delle cifre, giorno per giorno, dal 27 ottobre: 221, 205, 217, 199, 297, 208). Gli attualmente positivi sono ormai prossimi a sfondare quota 400mila, ma a preoccupare ovviamente sono solo i dati ospedalieri: nelle ultime 24 sono stati registrati 938 ricoveri con sintomi (19.840 in totale, dal 27 ottobre 958, 1.026, 983, 1.030, 972, 936) e 83 in terapia intensiva (che tornano sopra quota 2mila, 2.022, dal 27 ottobre 127, 125, 115, 95, 97, 96). Per quanto riguarda le regioni, neanche una è sotto la tripla cifra di contagio, cosa che non è per nulla incoraggiante essendo stati riscontrati 8mila casi in meno di ieri: guida sempre la Lombardia con 5.278 nuovi positivi, seguita da Campania (2.861), Toscana (2.009), Piemonte (2.003) e Lazio (1.859). 

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