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Coronavirus, bollettino: 30mila positivi, 352 morti e 67 in intensiva. "Segni di stabilizzazione", le regioni non vogliono le zone rosse

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Dopo quattro giorni i contagi risalgono oltre quota 30mila, mentre gli altri indicatori principali si confermano preoccupanti ma tutto sommato stabili. Il bollettino di mercoledì 4 novembre rilasciato dal ministero della Salute dà conto di 30.550 nuovi casi di Covid su 211.831 tamponi analizzati (tasso di positività al 14,4%, in leggero calo), a fronte di 352 morti (gli stessi di ieri) e 5.103 guariti. Gli attualmente positivi sono saliti a 443.325, ma a meritare maggiore attenzione è ovviamente il trend dei numeri ospedalieri, che hanno intrapreso un “sali-scendi” da qualche giorno: nelle ultime 24 ore sono stati registrati 1.002 ricoveri con sintomi (22.116 in totale) e 67 in terapia intensiva (2.292). “Il trend di questi giorni e delle ultime settimane è in aumento”, ha commentato Giovanni Rezza dell’Iss: “Anche se negli ultimi giorni - ha aggiunto - osserviamo una certa stabilizzazione a livello relativamente elevati”. 

Insomma, è presto per tirare un sospiro di sollievo, però ci sono dei segnali di stabilizzazione. E forse è proprio alla luce di questi che Lombardia e Piemonte non si vogliono arrendere alla zona rossa che invece vorrebbe prevedere il governo presieduto dal Giuseppe Conte come conseguenza della divisione dell’Italia in tre fasce di rischio, prevista dall’ultimo Dpcm. Tra l’altro la cosa più sconcertante di questo litigio perpetuo tra l’esecutivo e i governatori è che quest’ultimi sono ancora all’oscuro di tutto e quindi non sanno come dovranno comportarsi con i cittadini a partire da domani. Anche se a onor del vero la situazione epidemiologica di Lombardia e Piemonte, che il governo vuole trasformare in zone rosse e quindi “condannare” al lockdown fino al 3 dicembre, non è delle migliori anche secondo i dati del bollettino di oggi: certo, i dati di intensive e ricoveri sono lievemente migliorati, ma quelli del contagio sono ancora fuori controllo, con la Lombardia che ha fatto registrare 7.758 nuovi casi e il Piemonte 3.577, confermandosi di gran lunga le due regioni più colpite dal virus. 

 

 

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