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Vaccino al coronavirus, Speranza e Conte per la libertà di scelta: "Non renderlo obbligatorio"

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Gli ultimi annunci di Pfizer e Moderna sul vaccino anti-Covid hanno riacceso la speranza nella battaglia contro il virus. Ma il governo non sembra essere d'accordo su un aspetto: l'obbligatorietà del farmaco. Come riporta il Messaggero, il premier Giuseppe Conte si è già espresso per il no, uguale il ministero della Salute, Roberto Speranza. Fatto curioso, in considerazione di quanto abbiano insistito sul vaccino negli ultimi mesi. Ma tant'è. La questione è: non è possibile costringere le persone a vaccinarsi, perché sarebbe un trattamento sanitario obbligatorio. E infatti quando il Lazio ha provato a rendere obbligatorio il vaccino anti influenzale agli over 65, è arrivato lo stop del Tar. Un esponente del Pd e anche assessore alla Salute del Lazio, Alessio D'Amato, ha sempre detto che il vaccino contro il Covid dovrebbe essere imposto a tutti perché ci va di mezzo l'interesse di tutto il Paese. Lo stesso vale per Italia Viva, infatti il coordinatore nazionale Ettore Rosato si era espresso così: "Noi siamo per l'obbligatorietà di un vaccino testato e sperimentato, ma con regole persuasive prima che coercitive".

 

 

 

Ad esporsi sull'argomento è stato anche Ranieri Guerra, direttore vicario dell'Oms: "Il vaccino non dovrà essere subito obbligatorio. Avrebbe l'effetto contrario e rischieremmo anche di non avere abbastanza dosi. Prima servirà una forte campagna di comunicazione istituzionale, poi una copertura progressiva di gruppi a rischio o esposti e poi vediamo quale sarà la richiesta. Se saremo approvvigionati, allora si potrebbe considerare l'obbligo, ma direi la seconda metà dell' anno. Non prima". Mentre è sembrato preoccupato Roberto Burioni: "In Italia l'atteggiamento della popolazione, inspiegabilmente, appare molto diffidente. Sarà indispensabile fare qualcosa".  


 

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