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Vaccino, Matteo Bassetti contro il piano italiano: "Solo 1,7 milioni di iniezioni al mese? Mi sconvolge"

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Il piano vaccini non è efficace ed è arrivato anche in ritardo secondo l’infettivologo Matteo Bassetti. Un disastro su tutta la linea. Il primo ad arrivare nel nostro Paese sarà quello di Pfizer e Biontech, ma il direttore della Clinica Malattie Infettive dell’Ospedale San Martino di Genova ha qualcosa da obiettare: “Iniziare il 15 gennaio è tardi e il bando andava anticipato. Dobbiamo ringraziare la Ue, forse è stata lei con una tirata d’orecchie che ci ha fatto accelerare: noi avremmo iniziato le vaccinazioni a fine gennaio”, ha detto in un’intervista al Giorno. L’esperto, però, non si è lamentato solo dei tempi, ma anche delle quantità: “Sento il direttore Aifa, Magrini, dire che faremo 1,7 milioni di iniezioni al mese, questo mi sconvolge. Così per arrivare al 60% di copertura, ci vorranno 43 mesi. Con il siero Pfizer, che necessita di due dosi, il doppio di tempo”. Una prospettiva non proprio rosea se l’obiettivo è quello di superare la fase in cui ci troviamo adesso. Il rischio è che a fine marzo sia vaccinato solo lo 0,5% degli italiani, una pessima figura agli occhi dell’Europa. Secondo l’infettivologo, poi, il vaccino anti Covid dovrebbe essere obbligatorio per i sanitari: “Per me il concetto è: se non ti vaccini, in ospedale non lavori”. E infatti lui stesso si vaccinerà la prossima domenica.

 

 

 

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