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Scuola, Cdm nella notte: la riapertura slitta all'11 gennaio, scontro durissimo. Bellanova: "Inaccettabile"

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Caos scuola, nuovo capitolo: gli istituti di medie e superiori riapriranno l'11 gennaio e non più il 7. L'ennesimo cambio di rotta del governo è arrivato dopo un Consiglio dei ministri tesissimo concluso nella notte, con parte della maggioranza che chiedeva di rinviare ulteriormente la riapertura delle scuole dopo l'Epifania. Secondo quanto riferito dall'agenzia Adnkronos, sarebbe stato il ministro Pd della Cultura Dario Franceschini a suonare la carica, proponendo un rinvio delle aperture al 15 gennaio. Inaccettabile, secondo la ministra grillina dell'Istruzione Lucia Azzolina: "I contagi non sono imputabili alla scuola, non è quella la fonte dei focolai - avrebbe ribattuto la Azzolina, secondo l'agenzia Adnkronos - i nostri ragazzi hanno pagato sin troppo, basta chiedere loro sacrifici". Mediazione diffiicilissima,  perché di mezzo ci si è messa anche Italia Viva, che con la ministra dell'Agricoltura Teresa Bellanova ha massacrato gli alleati: "Al 4 gennaio non sapere ancora se i ragazzi rientreranno a scuola è davvero inaccettabile".

 

 

 

Si  è così arrivati alla data-ponte dell'11 gennaio, che da un lato accontenta le richieste di autorità scientifiche e molti governatori, preoccupati dalla curva del contagio che non diminuisce a sufficienza per "sopportare" l'effetto del ritorno alla circolazione degli studenti, dall'altro rimanda semplicemente il problema, visto che è difficile pensare che in 4 giorni le autorità possano approntare le misure e i correttivi necessari per garantire il ritorno in classe in sicurezza (soprattutto dal punto di vista dei trasporti pubblici) se non sono riusciti a farlo in due settimane. 

 

 

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