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Papa Francesco, Vaticano rovinato dal Covid: deficit record, San Pietro travolto dai debiti

Chiara Pellegrini
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Il Coronavirus non fa sconti a nessuno, nemmeno a chi, precisamente dal 728 d.c, quando il sovrano longobardo Liutprando donò il territorio di Sutri a Papa Gregorio II, gestisce un patrimonio millenario. La Santa Sede ha approvato il budget previsionale 2021 che dovrebbe registrare nell'esercizio finanziario di quest' anno un deficit da quasi 50 milioni di euro ascrivibile principalmente agli effetti della pandemia. Giovedì sera il budget 2021 ha ricevuto il nulla osta del Santo Padre ma è stato proposto dalla Segreteria per l'Economia discusso e approvato martedì scorso. Le entrate totale ammontano a 260.4 milioni di euro ed uscite pari a 310.1 milioni di euro, la Santa Sede prevede un deficit di 49.7 milioni di euro nel 2021, «pesantemente influenzato dalla crisi economica causata dalla pandemia di Covid-19», come riferisce un comunicato della Segreteria per l'Economia.

 

 

 

Il bilancio dello Stato Vaticano per la prima volta con l'obiettivo di dare maggiore visibilità e trasparenza alle transazioni economiche della Santa Sede, azione voluta da Papa Francesco anche alla luce dello scandalo che ha coinvolto il cardinale Angelo Becciu, consolida il fondo dell'Obolo di San Pietro e tutti i fondi dedicati. Con entrate pari a 47.3 milioni di euro ed erogazioni a favore di terzi beneficiari pari a 17 milioni di euro, la Santa Sede prevede da questi fondi un saldo netto di 30.3 milioni di euro. Escludendo quindi l'Obolo e i fondi dedicati, il deficit della Santa Sede sarebbe nel 2021 di 80 milioni di euro. Questo soprattutto perché i ricavi complessivi sono diminuiti del 21% (48 milioni di euro) rispetto al 2019, «a causa della riduzione di attività commerciali, servizi e attività immobiliari, come pure di donazioni e contributi». Il budget, spiega la Segreteria per l'Economia, «riflette anche un significativo sforzo nel contenimento dei costi, con spese operative - esclusi i costi del personale -, ridotte del 14% (24 milioni) rispetto al 2019».

 

 

Papa Francesco ha rimarcato «il mantenimento dei posti di lavoro continua ad essere una priorità per il Santo Padre in questi tempi difficili». E «coerentemente con la propria missione», prosegue la nota del Dicastero economico-finanziario vaticano, «la maggior parte delle risorse della Santa Sede nel 2021 sarà dedicata a sostenere le attività apostoliche, pari al 68% delle spese totali, mentre il 17% è destinato alla gestione del patrimonio e di altri beni, e un 15% all'attività di amministrazione e servizi». «Se il livello delle donazioni rimane quello previsto, il deficit verrà ripianato tramite l'uso di parte delle riserve della Santa Sede», aggiunge il Dicastero economico-finanziario vaticano.

 

 

 

Un piccola nota a margine Papa Francesco, visto che quest' anno, causa Covid, gli esercizi spirituali non si non si faranno ad Ariccia in presenza ma dal 21 al 26 febbraio ognuno li farà «dove è più conveniente», nella lettera indirizzata ai cardinali ha allegato in dono il volume "Abbi a cuore il Signore"curato da padre Daniele Libanori. Il volume, guarda caso, come ricorda Vatican news, contiene anche un piccolo trattato sui vizi capitali. Meditate cardinali, meditate.

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