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Coronavirus, cinque regioni a rischio: tre diventano arancioni e due rosse

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Potrebbe presto cambiare la mappa dei colori dell'Italia. Secondo alcune indiscrezioni, stando all'aggiornamento settimanale dell'andamento epidemiologico effettuato dalla Cabina di regia Ministero della Salute-Iss, Lombardia, Marche e Piemonte potrebbero passare in zona arancione, mentre la Basilicata potrebbe entrare in fascia rossa. Come il Molise che vista la situazione critica avrebbe chiesto di essere posizionato in zona rossa. 

 

 

Per ora sono solo indicazioni preliminari, riporta il Giornale, sarà il ministro Roberto Speranza che in giornata dovrà emettere le relative ordinanze. La relazione dell'Istituto superiore di Sanità però è abbastanza chiara: "Cinque Regioni (Abruzzo, Lombardia, Marche, Piemonte, Umbria), rispetto alla settimana precedente, hanno un livello di rischio alto", si legge nella bozza del monitoraggio settimanale. Per la quarta settimana consecutiva, è stato registrato un peggioramento nel livello di rischio: "Sono 15 le Regioni/Province autonome con un rischio alto o moderato". Oltre alle 5 a rischio alto, infatti, si contano 10 territori con una classificazione di rischio moderato, "di cui 5 ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane", e 6 a rischio basso.

 

 

Intanto l'indice Rt è maggiore di 1 in 10 Regioni, tra cui la Basilicata dove il limite inferiore ha superato 1,25, compatibile con uno scenario di tipo 3. Le altre zone con Rt maggiore di 1 sono Abruzzo, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Molise, Piemonte, Trento, Toscana e Umbria: di queste 9, in 5 l'indice Rt risulta compatibile con uno scenario di tipo 2. Tutte le altre Regioni, invece, rientrerebbero in uno scenario di tipo uno. A livello nazionale, però, l'Rt è rimasto invariato rispetto alla scorsa settimana, stabile a 0,99.

 

 

Sempre nell'ultima settimana si è registrato un peggioramento nelle aree con un tasso di occupazione in terapia intensiva o in zone mediche sopra la soglia critica: 8 Regioni, rispetto alle 5 della settimana scorsa. A livello nazionale, invece, il tasso di occupazione dei reparti intensivi rimane sotto la soglia critica (24%), nonostante continui ad essere alto: le persone ricoverate in questi reparti è aumentato da 2.074 pazienti (dato del 16 febbraio) a 2.146 al 23 febbraio. 

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