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Vaccino, il grafico della fondazione Gimbe: un gap impressionante tra dosi disponibili e somministrate

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Del fatto che abbiamo pochi vaccini e neppure li usiamo ve ne abbiamo già dato conto. Insomma, contro il coronavirus non solo gli errori dell'Europa, ma anche quelli tutti italiani: con la regia di Domenico Arcuri, neppure riusciamo a somministrare le dosi di siero in nostro possesso. E ora una conferma a tal riguardo arriva anche dalla fondazione Gimbe, che con il presidente Nino Cartabellotta passa all'attacco: "Protestiamo giustamente perché arrivano pochi vaccini. Ma intanto quasi 1,8 milioni stanno serenamente al fresco". E a corredo delle parole, un grafico che mostra in modo plastico lo scandalo: nell'immagine, le dosi consegnate all'Italia e quelle somministrate. Il tutto mentre in Italia i morti per Covid da inizio pandemia sono più di 97mila.

 

Scandalo confermato da Roberto Burioni: "Arrivano pochi vaccini ma se quelli che arrivano rimangono nei frigoriferi, il guaio diventa ancora maggiore", scrive il virologo su Twitter. Nel grafico elaborato dalla Fondazione Gimbe, sulla base dei dati resi pubblici dal commissario per l'emergenza Covid in tandem con il ministero della Salute, si comprende in modo lampante come il gap sia di proporzioni inquietanti. Il gap, ovviamente, è tra le dosi vaccinali disponibili e quelle somministrate. Quasi 1,8 milioni di fiale inutilizzate, a fronte di una fornitura in continuo ribasso, stanno "serenamente al fresco", sottolinea Cartabellotta riferendosi ai vaccini stoccati a meno 75 gradi.

 

 

Insomma, in Italia la campagna vaccinalo non solo non decolla, ma continua a rallentare. Il tutto mentre la drammatica terza ondata sta iniziando a manifestarsi in tutta la sua potenza. Potremmo così arrivare a fine di marzo senza aver immunizzato le fasce di popolazione a rischio, così come prevedeva il piano originale.  La continua revisione al ribasso, documentata dai 4 aggiornamenti ufficiali delle forniture attese, in soli 2 mesi ha quasi dimezzato le dosi previste per il primo trimestre 2021 che sono precipitate da 28,3 a 15,7 milioni. Sempre la fondazione Gimbe mette in evidenza come delle dosi previste per i primi tre mesi del 2021, al 24 febbraio ne sono state date alle regioni soltanto un terzo. Per entrare nel dettaglio, soltanto  il 43% del siero Pfizer-BioNtech (3.905. 460 su 9.012.748), un meno 18,4 di quello Moderna (244.600 su 1.330. 000) e il 19,6% di AstraZeneca (1.048.800 su 5.352.250). Per parlare in termini pratici, se si volessero rispettare le scadenze del piano vaccinale originario, ora dovremmo procedere al ritmo di 2,3 milioni di dosa alla settimana. Cifre assolutamente irrealistiche e fuori portata.

 

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