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Vaccino, Lazio e Veneto senza dosi: "Costretti a sospendere le somministrazioni". Per l'Italia l'incubo peggiore

giovedì 1 aprile 2021
Vaccino, Lazio e Veneto senza dosi: "Costretti a sospendere le somministrazioni". Per l'Italia l'incubo peggiore

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Scarseggiano le dosi di vaccino. Il Lazio è quasi a corto, mentre il Veneto ha già dovuto sospendere le somministrazioni. "Se nelle prossime 24 ore non arrivano i 122 mila vaccini di Astrazeneca previsti siamo costretti nostro malgrado a sospendere le vaccinazioni - ha dichiarato l’assessore alla Sanità della Regione di Nicola Zingaretti, Alessio D’Amato -. Mi auguro che tale sospensione venga scongiurata. Abbiamo messo in esercizio una macchina imponente che non deve fermarsi. Da ieri notte abbiamo aperto le prenotazioni anche per l’età 66 e 67 e sono già oltre 36 mila i prenotati. Abbiamo un milione di prenotazioni da qui a maggio. Servono i vaccini!".

Per il governatore, nonché ex leader del Pd, il problema più grande da affrontare è quello dei richiami. "Nel caso del Lazio - ha spiegato ai microfoni di Sk tg24 - noi abbiamo fatto oltre un milione di vaccini, ma bisogna stare molto attenti sul fatto di avere nei magazzini le dosi necessarie per poter fare i richiami. Un margine di rischio esiste, dobbiamo correre ma occorre avere i vaccini. Salire oltre l’85% delle dosi a disposizione o arrivare addirittura al 90% è un elemento di dinamismo che ci espone però al rischio del comportamento delle case farmaceutiche che ci devono assicurare di poter fornire il prodotto necessario". Va peggio nella terra di Luca Zaia. Il leghista ha annunciato la sospensione, almeno fino a quando il governo non si munisce di altre dosi contro il coronavirus. "Noi che al momento siamo primi per vaccinazioni, ne facciamo 35 mila al giorno, annunciamo che sospendiamo le vaccinazioni, a parte qualche richiamo. I vaccini non sono arrivati, quindi la macchina perfetta che abbiamo messo in piedi con modelli di accesso rapido, diretto, senza prenotazione in questo momento non riusciamo a garantirla, perché non abbiamo la materia prima". 

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