Cerca
Logo
Cerca
+

Coronavirus, le Regioni a guida Pd sono le peggiori nella gestione dell'epidemia: dilagano i "furbetti" del vaccino

Esplora:

Antonio Rapisarda
  • a
  • a
  • a

C'è un vistoso buco nero, anzi "rosso", nella narrazione riguardante alcune Regioni alle prese con il Covid e la campagna vaccinale: parliamo di quelle a guida Pd. A fronte di un'attenzione morbosa riservata fin dal primo contagio alla Lombardia e, da ultimo, alla Sicilia, ciò che balza agli occhi - scorrendo i dati e vagliando le denunce e le segnalazioni che emergono dalle cronache - è che la gestione di molti governatori dem non incarna di certo quel modello di buongoverno tanto sbandierato nei confronti del resto d'Italia. Anzi, fra ritardi, "furbetti", linee guida lacunose e corsie preferenziali più che discutibili, il quadro che emerge è decisamente a tinte fosche. 

 

 

LA CORSA DEI PRIVILEGI
TOSCANA - Il caso Toscana (che da martedì resterà zona rossa) è emblematico. Penultima in Italia - ferma al 19,7%, secondo il report del governo - per vaccinazioni dedicate agli over 80, la Regione guidata da Eugenio Giani è al centro delle polemiche non solo per questo record negativo ma anche per la percentuale di "furbetti" accusati di aver scavalcato la fila: la cui responsabilità, secondo l'opposizione di centrodestra, va attribuita all'interpretazione estensiva delle linee guida prodotte dalla Regione. Dopo i casi - fra i tanti - degli avvocati, dei veterinari e dei giardinieri immunizzati prima degli anziani, i carabinieri del Nas stanno scorrendo la lista del personale scolastico: tra i vaccinati, anche insegnanti delle scuole di musica e di danza. Anche qui gli inquirenti stanno cercando di capire quanti fra questi hanno ricevuto il vaccino Pfizer, proprio quello che dovrebbe essere rivolto al personale medico e agli anziani. Di ciò la giunta Giani dovrà rispondere al rientro dalle festività con un Consiglio regionale straordinario. All'ordine del giorno, la mozione contro l'assessore alla Sanità, Simone Bezzini, presentata dalla Lega e una proposta di delibera, primo firmatario Francesco Torselli (FdI), per chiedere l'istituzione di una commissione d'inchiesta per la «verifica degli atti e dei criteri seguiti dalla Regione per contrastare la pandemia».

 

 

PUGLIA - Altra Regione Pd, altra zona rossa confermata. Altri "privilegiati" del vaccino. Nella Puglia di Michele Emiliano - terzultima regione quanto a percentuale di dosi inoculate rispetto a quelle messe a disposizione - da inizio gennaio ad oggi se ne sono viste di tutti i colori nella corsa a spintoni alla puntura anti-corona: dai minorenni ai volontari di ogni categoria, dai sacerdoti alle associazioni di categoria. In tantissimi hanno scavalcato i propri nonni per assicurarsi il vacci no. Anche qui, al di là di chi ha agito illegalmente su cui sta indagando il Nucleo ispettivo sanitario, sotto la lente di ingrandimento sono finiti i confini larghi e i pochi controlli che hanno permesso il "libera tutti". Confini ristretti solo in un secondo momento dalla Regione. Il risultato? «Gli "sleali" che si sono vaccinati senza averne diritto - denuncia il responsabile del Nucleo - hanno tolto il vaccino a persone che ne avevano bisogno e che poi, in molti casi, sono morte». Come ha riportato un servizio di Agorà, esemplificativo il caso Taranto: dove tra gli inoculati sono finiti i sacerdoti, i formatori di Confcommercio e i tecnici dell'Arpa. Fra tanti rimpalli, ad assumersi la responsabile infine è stato Michele Conversano, coordinatore regionale del piano vaccini, con una frase che è tutta un programma: «Se li fai è un problema, se non li fai è un problema»

 

 

CAMPANIA - Restando al Sud, la Campania amministrata da Vincenzo De Luca porta in dote il peggior indice Rt (1,33) - secondo solo alla piccola Valle D'Aosta - e per questo motivo resterà zona rossa dopo Pasquetta. Ma a far discutere sulla sua gestione sono soprattutto alcune scelte che lo riguardano: se è ormai letteratura il suo vaccino "anticipato" (con il governatore che si è giustificato parlando di un gesto pedagogico) e continua il giallo sullo staff dell'Unità di crisi regionale che sarebbe stato inoculato prima del proprio turno, De Luca adesso parla apertamente della necessità di vaccinare subito gli immigrati, irregolari inclusi. Pronta la risposta a brutto muso della Lega: «È comprensibile - ha attaccato il segretario Valentino Grant - la preoccupazione sulle vaccinazioni ai clandestini, numerosi anche in Campania per la scellerata politica dei porti aperti cara al Pd del governatore. Ribadiamo tuttavia la necessità di dare priorità alla vaccinazione di anziani, disabili e persone fragili...».

GEMELLI IN AFFANNO
LAZIO - Anche in una Regione come il Lazio di Nicola Zingaretti - realtà mediamente posizionata meglio delle altre (soprattutto sul tema degli over 80) - la situazione, scavando nei dati, non è tutta rosa e fiori e il trend, sia nelle vaccinazioni che per i ricoveri, sta mutando. Se negli ultimi giorni infatti, come ha snocciolato il quotidiano Domani, è aumentato il numero degli immunizzati nella categoria "altro" (sulla cui composizione non emergono i dettagli), complicato è ciò che sta avvenendo a Roma in uno dei centri più importanti: il Policlinico Gemelli. «La situazione è gestibile ma piuttosto critica. Stiamo vedendo un aumento dei ricoveri». A parlare è il direttore sanitario Andrea Cambieri, preoccupato soprattutto per il reparto di terapia intensiva: «Per quanto riguarda i pazienti Covid, è satura. Abbiamo 69 letti dedicati e sono tutti pieni».

Dai blog