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Processo Meredith: giudicati colpevoli

Amanda Knox e Raffaele Sollecito

Eleonora Crisafulli
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Il destino di Amanda e Raffaele si compie a mezzanotte e cinque in punto, quando il presidente della Corte d'Assise di Perugia annuncia la condanna: i due sono colpevoli dell'omicidio di Meredith Kercher, uccisa a Perugia nella notte tra il 1° e il 2 novembre del 2007. Ad Amanda sono stati inflitti 26 anni di reclusione, a Raffaele 25 anni. I due imputati hanno evitato l'ergastolo, che era stato chiesto dai pubblici ministeri, perchè la corte ha ritenuto di escludere le aggravanti contestate e di concedere le attenuanti generiche. I reati, inoltre, sono stati dichiarati unificati dal vincolo della continuazione e quello di violenza sessuale assorbito nel reato di omicidio volontario. La Knox e Sollecito sono anche stati condannati al pagamento delle spese processuali, al risarcimento dei famigliari di Meredith e interdetti per sempre dai pubblici uffici. La studentessa è esplosa in lacrime: «No, no...», ha mormorato abbracciata al suo avvocato Luciano Ghirga, mentre il presidente della corte Massei leggeva il lungo dispositivo. «Non è finita qui - dice per lei la matrigna - combatteremo fino alla fine». Impassibile, invece, l'ingegnere di Giovinazzo con gli occhi persi nel vuoto. Quando ha lasciato l'aula, la sorella gli ha urlato: «Forza, forza Raffaele...!». Per gli ex fidanzatini si chiudono così due anni sotto i riflettori di mezzo mondo; assassini crudeli per alcuni, ragazzi acqua e sapone stritolati da un meccanismo più grande di loro per altri. I familiari sono stravolti, quelli di Amanda hanno affermato in una dichiarazione ai media: «Siamo molto dispiaciuti per il verdetto raggiunto oggi contro nostra figlia. Mentre sapevamo che questa era una possibilità, troviamo difficile accettare questo verdetto sapendo che Amanda è innocente e che l'accusa non è riuscita a spiegare perché non esiste alcuna prova della presenza di Amanda nella stanza quando Meredith è stata orribilmente e tragicamente uccisa. Ci sembra evidente che gli attacchi lanciati contro la personalità di Amanda da parte di gran parte dei media e da parte della accusa hanno avuto un impatto significativo sui giudici e sui giurati mettendo in secondo piano la mancanza di prove nel caso presentato dall'accusa. Amanda è innocente e continueremo a combattere per la sua libertà. Non la lasceremo sola». Oltre che dell'omicidio di Meredith Kercher, Amanda Knox è stata condannata anche per calunnia nei confronti di Patrick Lumumba, il giovane finito in carcere nella prima fase delle indagini proprio in base alle dichiarazioni della ragazza. Lumumba è stato poi dichiarato estraneo alla vicenda e - hanno stabilito i giudici - dovrà ora essere risarcito da Amanda. Proprio la dichiarazione di colpevolezza di Amanda per il reato di calunnia, non contestato a Sollecito, ha determinato la maggior pena (di un anno) per la ragazza rispetto al coimputato. Alla lettura del verdetto ha assistito anche lo stesso Lumumba, che è apparso frastornato: «non ho capito bene la sentenza» ha detto ai giornalisti che gli hanno spiegato della condanna di entrambi gli imputati. «No, non posso dire niente ora» ha aggiunto. Nessun commento neanche da parte del suo legale, l' avvocato Pacelli. Così invece hanno commentato la decisione dei giudici i genitori di Raffaele: «Non hanno fatto il loro dovere, non lo hanno fatto fino in fondo. Dovevano assolverlo, Raffaele è innocente». La compagna del padre del giovane barese condannato, quando il ragazzo è stato portato via dall'aula ha urlato «forza Raffaele», prima di scoppiare in un pianto a dirotto. Il pubblico ministero Giuliano Mignini ha detto: «Le nostre richieste sono state accolte, la Corte in sostanza ha condiviso l'impianto accusatorio. È una sentenza che sicuramente le difese appelleranno. I giudici hanno ritenuto di concedere le attenuanti generiche ma comunque le nostre tesi sono state accolte. Leggeremo i motivi della sentenza. Comunque noi a questo punto usciamo di scena». Il pm Manuela Comodi ha commentato «La condanna, ad una pena anche severa, di due ragazzi lascia sempre l'amaro in bocca, ma credo che sia stata resa giustizia per un reato molto grave, l'uccisione di una giovanissima studentessa».

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