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Roberto Speranza, la pm Maria Cristina Rota: "Vertici del ministero reticenti su Alzano e Oms, non escludo indagati"

Maria Cristina Rota

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Il ministero della Salute è nel mirino del procuratore aggiunto di Bergamo Maria Cristina Rota che in una intervista a Report andata in onda lunedì 12 aprile su Rai tre parla di "reticenze" da parte dei vertici dirigenziali del dicastero guidato da Roberto Speranza in merito alle indagini sul Piano pandemico non aggiornato e non applicato e sul report dell’Oms pubblicato e poi rimosso dal sito dell’Oms Europa. 

 

 

Rota non esclude che le iscrizioni nel registro degli indagati possano riguardare proprio i vertici del ministero: "Questo non possiamo affermarlo né escluderlo", dice. Anche perché, parlando degli interrogatori, continua la pm, "la difficoltà riscontrata nel corso delle attività è che spesso, alle domande su chi avesse dovuto fare qualcosa o anche solo trasmettere un documento, noi spesso ci siamo sentiti rispondere 'noi', 'il ministero'. Abbiamo trovato grandissima resistenza in alcuni casi, quasi come se, ci fosse il timore di indicare nominativo". Quindi affonda: "Direi che è stato un atteggiamento reticente".

 

 

La Rota, che sulla mancata zona rossa e su Alzano ha anche ascoltato, con il suo pool, l’ex premier Giuseppe Conte, il ministro Roberto Speranza, il presidente lombardo Attilio Fontana, secondo quanto riporta il Corriere, chiarisce anche qualcosa sul caso del report dell’Oms: "L’Organizzazione mondiale della Sanità aveva addirittura chiesto al ministero (in questo caso la Farnesina, ndr) che ci fosse una vigilanza sull’operato della Procura della Repubblica di Bergamo, controllando la correttezza del nostro operato. Diciamo che quantomeno non fu piacevole. Noi non volevamo ficcare il naso negli affari di Oms, ma volevamo solo fare luce su quel report e sul Piano pandemico, che è strettamente di interesse per la Procura di Bergamo in relazione ai fatti accaduti nell’ospedale di Alzano".

Proprio sulla vicenda Oms è stato iscritto nel registro degli indagati per false dichiarazioni il direttore vicario Ranieri Guerra.

 

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