Messina, arrestati pedofili:
caramelle in cambio di sesso
Arrestati a Messina quattro uomini, che adescavano i bambini più piccoli offrendo dolcetti, caramelle e figurine, mentre ai ragazzini un po' più grandi venivano date sigarette e soldi, in cambio di prestazioni sessuali. Le vittime, di età compresa tra i 10 e i 14 anni, venivano avvicinate in un parco giochi nel rione Paradiso, una zona periferica a nord di Messina. Quel parco, secondo gli investigatori, era diventato un luogo di perversione. La polizia ha arrestato quattro persone, in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip Maria Teresa Arena lo scorso 4 dicembre, con l'accusa di induzione alla prostituzione minorile e atti sessuali con minori. Il provvedimento è stato notificato a Giuseppe Oliva, pensionato di 66 anni; Marcantonio Russo, 33 anni; Salvatore Raciti, impiegato di 41 anni, e Claudio Cisco, disoccupato di 45 anni. Nove persone inoltre, tra cui alcuni ragazzi, sono stati denunciati. Le indagini sono cominciate lo scorso gennaio, in seguito alla denuncia del padre di un ragazzino di 12 anni, che ha riferito che il figlio era stato vittima di una violenza sessuale e ha indicato in Marcantonio Russo il presunto autore. Nell'appartamento di Russo gli agenti hanno trovato fotografie e altro materiale da cui è emerso che i minori avrebbero avuto incontri sessuali con altre persone. In un diario Russo avrebbe annotato le caratteristiche di ogni minore e dava loro i voti per le prestazioni. La polizia ha poi accertato che gli adescamenti sono cominciati nel 1999. I rapporti sessuali sarebbero avvenuti vicino al parco giochi, in abitazioni o in luoghi nella disponibilità degli indagati. L'inchiesta è stata coordinata dal pm Stefano Ammendola. Don Fortunato Di Noto, presidente dell'Associazione Meter, mette in guardia i genitori: «state attenti a quello che i vostri bambini hanno in tasca, soprattutto a somme di denaro - avverte il prete, commentando l'operazione denominata “Seppia” - Non bisogna abbassare la guardia. Tutti i bambini possono essere avvicinati da un pedofilo, che con qualche scusa può abusare di loro. Poi ci tocca intervenire a danno già fatto». Russo - soprannominato “Siccia” e da qui il nome dell'operazione “Seppia” - è anche accusato di corruzione di minorenni e pornografia minorile, mentre Oliva è accusato anche di atti osceni in luogo pubblico e omessa custodia di pistola. Le vittime accertate sarebbero due bambine e cinque bambini dai 10 ai 14 anni, che si recavano in un parco giochi nella zona nord di Messina, dove venivano adescati dagli arrestati. La polizia ha accertato che gli adescamenti erano cominciati nel 1999 e ha sequestrato materiale fotografico a casa di Russo da cui si evince che le vittime potrebbero essere più di sette.