Ucciso dal rivale in amore
Arrestato un 18enne
È morto la scorsa notte Stefano Onofri, il giovane di 26 anni ridotto in fin di vita da un rivale in amore nelle campagne diCastel Madama, a pochi chilometri da Roma. Troppo gravi e profonde le feriteinferte da Nicolas a Stefano: il diciottenne lo ha prima colpito con una mazzada baseball, poi, lo ha fatto inginocchiare e gli ha sparato alla testa, lìnella campagne di Castel Madama vicino a Tivoli, dove i due si erano dati unappuntamento tra uomini, che invece si è rivelato un'imboscata, un piano organizzato nei minimi dettagli. La scusaera quella di chiarire un'ultima volta a chi appartenesse Elisa, la baristadella pasticceria della piazza di Castel Madama, la biondina contesa che hascatenato la gelosia, il rancore, la frustrazione diventata furia omicida. Ilgiovane era stato trasportato ieri in condizioni gravissime al policlinicoUmberto I ma è apparso subito chiaro ai medici che Stefano, trovato daicarabinieri in un capanno dopo la confessione di Nicolas al padre («pensavofosse già morto» ha detto il ragazzo), che c'era poco da fare. L'accusa formulata dal pm della procura di Tivoli,dottor Guerra, è di omicidio volontario aggravato. Identica accusa, inconcorso, il pm ha formulato nei confronti dei due complici di Nicolas, due suoi coetanei che hanno aiutatol'omicida a nascondere il corpo. Uno dei due, Michele, si trova insieme aNicolas a Rebibbia perché avrebbe fornito l'arma da fuoco, Gianluca invece è agliarresti domiciliari. I militari di Tivoli, guidati dal capitano Palmieri, hannochiarito la vicenda anche se restano ancora alcuni particolari da ricostruire:per tal motivo in caserma è stata sentita per ore anche Elisa, la ragazzacontesa tra Stefano e Nicolas. Ha spiegato che non stava più con Stefano,avevano avuto un rapporto di circa un anno e poi era finita. La madre affranta hadichiarato: «Non ho più lacrime, hanno ammazzato anche me lui era un angelo, un ragazzo buonissimo e nonavrebbe mai fatto del male a nessuno. Conoscevo Elisa, sapevo che aveva avutouna storia con mio figlio, ma ignoravo che le cose stessero in questo modo.Ignoravo che quel ragazzo odiasse tanto mio figlio. E mai mi sarei aspettatauna tale reazione: perdonare? Adesso non so proprio cosa dire, cosa pensare,provo soltanto un enorme dolore». Ieri sera i concittadini hanno commemorato StefanoOnofri con una fiaccolata notturnaper le vie del paese.