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Denise Pipitone, una nuova lettera: "Ho tante cose da dire". Accuse pesantissime, trema il fratello di Anna Corona

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Spuntano un nuovo testimone e una nuova lettera sul caso della piccola scomparsa nel 2004, Denise Pipitone. Da quando sono state riaperte le indagini sulla bambina di Mazara Del Vallo, sembra che molte più persone siano propense a parlare e a portare a galla fatti molto lontani nel tempo ma comunque utili a ricostruire la tragica vicenda. L'ultima persona a farsi avanti ha inviato una lettera firmata in cui afferma di avere delle informazioni che possono chiarire il mistero sulla scomparsa della bimba. Questa persona, poi, chiama in causa un membro della famiglia che finora mai era entrato nelle indagini e tuttora risulta estraneo ai fatti: Claudio Corona, fratello di Anna, l'ex moglie del papà biologico di Denise. 

 

 

 

“Io voglio la verità su Denise”, ha scritto il nuovo testimone nella lettera resa pubblica in esclusiva dalla trasmissione Ore 14 di Milo infante su Rai2 e ora al vaglio degli inquirenti della Procura di Marsala. Questa volta non si tratta di un anonimo, com'era successo invece nel caso della lettera spedita a Giacomo Frazzitta, il legale della famiglia di Denise. La persona in questione anzi ha chiesto di essere ascoltata dagli inquirenti per raccontare tutto quello che sa sulla scomparsa. In particolare, avrebbe detto di voler parlare proprio di Claudio Corona: "Non sono un collaboratore di giustizia e mai lo sarò. Ho frequentato molto Claudio Corona, ma ripeto non sarò mai un collaboratore di giustizia".

 

 

 

"Ho tante cose da dire per tutelare me e la mia famiglia e forse finalmente scoprire la verità su qualche informazione su Denise - ha continuato il testimone nella lettera -. Io voglio la verità su Denise. Donne e bambini non si toccano”. Il clima particolare dietro la sparizione della bambina era venuto fuori anche a Chi l'ha visto? qualche giorno fa, quando un testimone aveva raccontato: "I Corona io li ho conosciuti da vicino, ho avuto modo di conoscerli per un lungo periodo, ho lavorato con loro, parlo di lavoro sporco non lavoro pulito, a Mazara quasi tutti temono queste persone perché hanno traffici illeciti". Accuse che Claudio Corona ha già respinto al mittente.

 

 

 

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