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Ddl Zan, Gualtiero Bassetti "troppo timido": retroscena-Vaticano, come si arriva alla lettera contro il disegno di legge

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L'intervento deciso del Vaticano sul ddl Zan contro l'omotransfobia sta ulteriormente spaccando le fazioni politiche sull'approvazione del disegno di legge avanzato dal Dem Alessandro Zan. "Se non fossimo intervenuti, rischiavamo un pronunciamento della Cei simile a quella su Joe Biden dei vescovi americani contrari a dare la comunione ai politici che sostengono il diritto all'aborto", è la lettura che si dà in Vaticano riguardo allo strappo dell Santa Sede sulla legge Zan. La nota di protesta in cui viene ravvisata una infrazione del Concordato tra Italia e Vaticano, è in primo luogo un modo per ricompattare l'unità, ormai sempre meno forte, della Chiesa italiana. 

 

 

Un tentativo di ricucire il rapporto complicato tra il papato di Papa Francesco e l'episcopato italiano con l'ombra che aleggia sull'insoddisfazione nei confronti del presidente, il cardinale Gualtiero Bassetti. La nota pervenuta dalle stanze del Vaticano riflette inoltre sulla preoccupazione della Chiesa italiana di incappare in una legislazione che farebbe finire "nel tritacarne delle accuse di discriminazione e omofobia" qualunque sacerdote. Come fa notare il Corriere della Sera, era già da alcuni mesi che la pressione di alcuni settori dell'episcopato cresceva su Bassetti, ritenuto "troppo timido", richiedendo una presa di posizione decisa. Non importa se questa avesse portato persino all'accusa di un'ingerenza di altri tempi.

 

 

Ma si è deciso di aspettare: da un lato per l'emergenza sanitaria causata dal Covid, dall'altro per le opposizioni sgradite da Papa Francesco, che lasciavano intendere il rischio di trasformare la Chiesa in una fazione più politica, che religiosa. Secondo il cardinale ex presidente della Cei, Camillo Ruini "sarebbe una follia se con la legge Zan si pretendesse di chiuderci la bocca, di non farci insegnare il catechismo. È  una legge che non può essere applicata così com'è". La svolta è poi arrivata il 17 giugno 2021, quando l'ambasciatore d'Italia presso la Santa Sede, Pietro Sebastiani, ha ricevuto la nota dalle mani dell'arcivescovo inglese Paul Richard Gallagher. Alla fine, si è ritenuto necessario battere un colpo, al di là delle implicazioni politiche che sarebbero (e sono) emerse. Al vertice del Pd, il segretario del Partito democratico, Enrico Letta, ha subito proposto di ridiscutere alcune parti del disegno di legge. Cosa che per altro, il centrodestra chiedeva già da tempo. 

 

 

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