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Green pass, "non fotografate mai il codice": un grave pericolo, truffa sulla vostra pelle

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Dal Garante per la privacy sono arrivate diverse indicazioni agli italiani su cosa non fare assolutamente con il loro Green pass. Quest’ultimo è uno strumento essenziale per la ripartenza in sicurezza, ma allo stesso tempo deve essere utilizzato nella maniera più appropriata per evitare che rappresenti un aggravio alla persona e ai suoi dati. Negli ultimi giorni a molti italiani è arrivato l’sms o la notifica sull’app Io o Immuni che segnalava l’arrivo del Green Pass. 

 

 

In tanti hanno condiviso la foto del loro certificato verde, che servirà a viaggiare in Europa e a partecipare a eventi come matrimoni, cerimonie (e presto probabilmente anche ad entrare in discoteca). Secondo il Garante, non vi è nulla di più pericoloso per la propria privacy: è assolutamente da evitare la condivisione del proprio Qr-code. Il motivo è presto spiegato: “Il codice contiene una miniera di dati personali invisibili a occhio nudo, ma leggibili da chiunque avesse voglia di farsi i fatti nostri - ha dichiarato Guido Scorsa, componente dell’Authority - il rischio è di lasciare in giro per il web una traccia dei propri dati sanitari, che potrebbe essere utilizzata per finalità malevole”. 

 

 

In particolare si potrebbe facilitare anche la “circolazione di certificati falsificati che metterebbero a rischio l’obiettivo della circolazione sicura, motivo principale per il quale il Green pass è stato creato”. Insomma, meglio non mostrare il proprio Qr-code perché la truffa potrebbe essere dietro l’angolo. 

 

 

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