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Coronavirus, "fino a trenta volte più letale in chi non è vaccinato": l'allarme dell'Iss

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Il coronavirus può essere fino a trenta volte più letale in chi non è vaccinato. Non solo. Chi si contagia di Covid tra gli over 80 e non ha ricevuto alcuna dose ha una probabilità di morte venti volte maggiore di chi è immunizzato con due dosi nella stessa fascia d'età. Tra i 60 e i 79 anni la differenza di letalità tra chi è vaccinato e chi non lo è, è clamorosa: 30 volte maggiore il rischio di morte per chi non è coperto. Tra i 40 e i 59 anni diminuisce invece di cinque volte il rischio di finire in ospedale. Tra i più giovani, 12-39 anni, siamo al rischio zero per casi in terapia intensiva tra i vaccinati. E' quanto emerge dai dati dell'Istituto superiore di sanità riportati dal Corriere della Sera.

 

 

Il rapporto dell'Iss, presieduto da Silvio Brusaferro, parla chiaro: senza due dosi  gli over 80 hanno il 96,69% in più di probabilità di morire a causa del virus rispetto a chi si è immunizzato. Con una dose soltanto la differenza scende al 74,22%. Da aprile a oggi sono deceduti 28 over 80 che avevano ricevuto due dosi e appartenevano dunque ai 4 milioni di vaccinati di questa fascia. Tra i non vaccinati il rapporto è completamente diverso: sono morti 54 anziani sui 418 mila non coperti.

 

 

Per quanto riguarda le ospedalizzazioni, chi ha completato il ciclo vaccinale ha un rischio di finire allettato in carenza di ossigeno che scende del 97,79% rispetto a chi non è vaccinato. E del 90,57% per chi ha ricevuto una dose sola. Ci sono stati appena 17 vaccinati con doppia dose finiti in carenza di ossigeno in questi 4 mesi. E 6 decessi su oltre 8,3 milioni di vaccinati di queste due decadi. 

 

 

 

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