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Coronavirus, infermiera 50enne in rianimazione a Ragusa: non è vaccinata e lo ha tenuto nascosto

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Un'infermiera di 50 anni positiva al Covid è finita intubata nel reparto di rianimazione dell'Ospedale Giovanni Paolo II di Ragusa. Non era vaccinata e, a quanto pare, aveva deciso di non dirlo a nessuno. In particolare la donna, che si occupa del controllo delle cartelle cliniche all'ospedale Maggiore di Modica, pare non avesse comunicato la scelta di non vaccinarsi alla Direzione sanitaria provinciale da cui dipende. 

 

 

 

L'azienda sanitaria di Ragusa, tra l'altro, era stata tra le prime a decidere di sospendere medici e infermieri che hanno rifiutato la somministrazione del vaccino anti-Covid. La legge, infatti, obbliga la vaccinazione al personale sanitario proprio ai fini di "mantenere le condizioni di sicurezza nella cura e nell'assistenza", visto che la vaccinazione costituisce un "requisito essenziale" all'esercizio della professione.

 

 

 

Adesso, comunque, il ricovero della 50enne riapre il dibattito sull'obbligatorietà del vaccino per alcune categorie più a rischio anche per il contatto con soggetti fragili. Per quanto riguarda altri casi in Italia, invece, nei giorni scorsi in Brianza oltre 200 camici non immunizzati hanno rischiato la sospensione dal proprio ordine professionale e dalla struttura dove lavorano. L’Ats infatti ha inviato circa 3.600 lettere e per 950 professionisti sono in corso degli accertamenti. Mentre in Sardegna l'Azienda per la Tutela della Salute ha predisposto le prime 57 lettere per la sospensione dal servizio nei confronti di medici e sanitari non vaccinati.

 

 

 

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