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Padova, suora negazionista denunciata dal fratello: "Covo no-vax, nonostante il Papa"

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Da una parte il fratello medico, dall'altro la sorella monaca. Sullo sfondo una segnalazione inviata alla Curia di Padova e una disputa familiare tra un dottore Sì Vax e una priora che lui stesso definisce No Vax. Prestro la Diocesi dovrà prendere una posizione. Il monastero è l'Hanastasis di Montegalda, tra i colli berici e gli euganei. A denunciare la situazione è il dottore padovano Primo Brugnaro,. medico di famiglia a Tombolo, ora è in pensione e vaccina come volontario all'ospedale militare di Padova. Hha scritto una mail alla Diocesi: "Nonostante l'appello al vaccino del Papa, dei vescovi e del presidente Mattarella...avete un covo di No Vax che spinge in tal senso anche con foto ed appelli al limite del ridicolo. E' il monastero a Montegalda con la madre superiora che vive di cellulare e di quotidiana e sciocca propaganda No Vax. Il colmo è che è mia sorella. Ora mi rivolgo al vescovo affinché prenda un provvedimento".

 

 

 

Brugnaro, 72 anni, ha conservato tutti i messaggi diffusi nei vari gruppi WhatsApp: "Parliamo di suore tra i 50 e i 70 anni e credo che tutte siano indottrinate come No Vax. Nessuna si è vaccinata e alla messa la domenica non vengono rispettate le disposizioni di legge, come l'obbligo di mascherine. Io e mia sorella ci vogliamo un bene enorme, ma da oltre un anno mi infastidisce questa sua posizione. Ha diversi gruppi WhatsApp e come riceve messaggi No Vax subito li ricicla. Altre persone le hanno detto di smettere: se non vuole vaccinarsi, se lo tenga per sé. Penso che la Curia presto prenderà qualche decisione", spiega Brugnaro.

 

 

La 70enne priora Angela Brugnaro, al monastero di Montegalda da 16 anniracconta la sua versione al Gazzettino: "Mio fratello mi aveva detto che se non mi fossi vaccinata lo avrebbe segnalato al vescovo. Non sono vaccinata ma a settembre penso che lo farò. Ho voluto aspettare l'estate perché in estate non c'è grande pericolo. Ma se questo morbo ricomincia e fa tante vittime... allora vado. Ho voluto aspettare, perché bisogna correre subito? Non sono contraria, ho pensato che attendendo avrei trovato un vaccino più sicuro. D'altronde le case farmaceutiche sono ancora al lavoro. Per il resto rispettiamo le regole, dal vescovo e dal vicario non abbiamo ricevuto comunicazioni", conclude Suor Angela.

 

 

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