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Lanciano, la morte orribile di don Vittorio Lusi: esperto di sub, così uno scoglio gli ha spezzato la vita

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Morto mentre praticava la sua passione: il nuoto. Don Vittorio Lusi, sacerdote di Lanciano nonché esperto di sub, è stato ritrovato primo di vita nella mattinata del 6 settembre, nel tratto di mare tra i trabocchi "Spezzacatena" e "Punta Cavalluccio". Il corpo immerso nell'acqua è stato avvistato da una donna che passava in bici sulla pista ciclopedonale. Poco prima a notare il religioso mentre era impegnato nella nuotata quotidiana alcuni ciclisti. Inutili i tentativi di soccorrerlo da parte di alcuni giovani che si sono tuffati appena avvistato il corpo.

 

 

"All'improvviso - racconta ad Abruzzolive Tommaso Verì, titolare del trabocco 'Punta Cavalluccio' - ho ricevuto una telefonata di persone che mi hanno detto che c'era un uomo in mare. Mi sono subito gettato in acqua col salvagente, ma non c'era più niente da fare. Poi ho aiutato la Guardia Costiera a recuperare la salma". Repentino infatti l'intervento dei carabinieri della compagnia di Ortona che aveva ricevuto già diverse segnalazioni. 

 

 

"Don Vittorio - prosegue - era un habitué di questi luoghi. Lasciava il borsello, con i documenti, le scarpe e pochi altri effetti personali a riva e si gettava in acqua sempre dallo stesso scoglio: era il suo angolo di paradiso. Probabilmente - si lascia andare a una sua ipotesi - oggi, nel risalire, dopo la nuotata, è scivolato, ha sbattuto il capo e ha perso i sensi". Il corpo di don Vittorio al momento del ritrovamento presentava un grosso ematoma sopra un occhio. Don Vittorio è stato per 42 anni parroco nella chiesa del "Sacro cuore" nel quartiere di Olmo di Riccio a Lanciano. Questa mattina dopo la funzione ha preso un caffè e si è diretto al mare. La sua più grande passione.

 

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