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DiMartedì, Antonella Viola sbianca: "Cosa sta succedendo a Roma", campagna di immunizzazione inutile?

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Feste, addii al celibato, aperitivi. E addio misure di sicurezza anti-Covid. L'immunologa Antonella Viola, ospite di Giovanni Floris a DiMartedì su La7, osserva con sguardo tra il corrucciato e l'inorridito il servizio dell'inviata dalle dolcissime notti romane di fine estate. "Settembre, vaccino, ed è subito primavera", è l'ironico slogan che scandisce le immagini di folle oceaniche accalcate non solo nei dehors e nei tavoli all'aperto, ma pure dentro ai bar e alle pasticcerie.

 

 

 

I pannelli sulle misure di sicurezza, dal distanziamento alle mascherine e al gel igienizzante per le mani, sono ancora lì sulle pareti, a far bella mostra. "Ma non è indicato il numero massimo di persone consentite dentro i locali", sottolinea con un filo di inquietudine la giornalista di Floris. Risultato? Decine e decine di sconosciuti gomito a gomito davanti alle vetrine e alle casse. 

 

 

 

 


"Siamo vaccinati, non abbiamo paura di contagiarci", spiega una signora seduta a un tavolo, sottovalutando il fatto che il vaccino difende principalmente dall'ospedalizzazione e dalle conseguenze gravi del virus, non dal contagio. "Pensavo che ci fosse più severità - ammettono due ragazze spagnole -, invece nessuno ci ha chiesto il Green pass. A Roma è più facile che in Spagna...". .

 

 

 

 

 

Sulla terza dose di vaccino, peraltro, la Viola si è detta "scettica se data in modo generalizzato. Stiamo vaccinando gli immunodepressi e chi è a contatto con i fragili - ha spiegato la dottoressa a Otto e mezzo -, sbagliato dare il messaggio che servirà una ulteriore somministrazione per tutti".

 

 

 

 

 



 

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