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Vaccino, terza dose anche in Italia. Gli scienziati: "Non è per tutti", ecco chi la deve evitare

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Parte da oggi in Italia la somministrazione della terza dose di vaccino contro il Covid. Questa volta, però, non saranno coinvolti tutti i cittadini over 12. La terza iniezione spetta solo a coloro che hanno presumibilmente una protezione immunitaria più bassa o sono esposti a maggiore rischio, quindi pazienti fragili, over 80, ospiti delle Rsa e operatori sanitari. Una nuova vaccinazione, come chiarisce La Repubblica, si rende necessaria dal momento che l'efficacia dei preparati anti-Covid "cala col tempo e con le varianti. Con il Covid il livello degli anticorpi si dimezza ogni tre mesi circa".

 

 

 

I primi della lista sono stati individuati da una circolare del ministero della Salute del 14 settembre: sono i cittadini “sottoposti a trapianto di organo” o “con compromissione della risposta immunitaria”. E non solo: tra le condizioni che rendono necessaria la terza dose ci sono anche i tumori in cura con terapia immunosoppressiva, Aids grave o altre immunodeficienze, cure con alte dosi di immunosoppressori, dialisi o insufficienza renale grave, attesa del trapianto.

 

 

 

Dopo queste categorie, però, non è detto che la terza iniezione spetti a tutti. Da metà ottobre sarà la volta di over 80, ospiti delle Rsa e operatori sanitari, i primi a essersi vaccinati a dicembre dell'anno scorso. Non tutti i Paesi, comunque, si stanno muovendo allo stesso modo. In Israele, per esempio, la terza dose viene offerta a tutti, la Francia e la Spagna hanno iniziato nelle Rsa, la Gran Bretagna sta per partire con gli over 50. Gli Usa hanno deciso di somministrare la terza dose a tutti, anche se l’organo consultivo della Fda vuole limitare la campagna agli over 65. Uguale l’Agenzia europea per i medicinali (Ema), che per ora non vede la necessità di procedere con la popolazione generale.

 

 

 

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