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Nunzia Schilirò, la vicequestore ribelle del Green pass: "Delusa dalla polizia. Ma ho ricevuto un'offerta in politica"

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"Alcuni colleghi non mi salutano più, mi vedono come un mostro": la vicequestore no green pass Nunzia Alessandra Schilirò, finita al centro della bufera per le dichiarazioni rilasciate dal palco di San Giovanni, ha ammesso di essere rimasta delusa dalla polizia e in particolare dal trattamento riservatole dall'amministrazione. La Schilirò, però, ha rivelato anche di aver ricevuto delle offerte dal mondo della politica: "Al momento però sono una poliziotta, non ho intenzione di fare politica", ha detto a Repubblica.

 

 

 

Dopo il comizio di Roma contro il green pass, quindi, la funzionaria non arretra di un passo: "Su quel palco ero una libera cittadina. Non indossavo la divisa, stavo esercitando il mio diritto di espressione". E a chi l'ha accusata di essere una terrorista lei ha risposto: "È assurdo, io sono una pacifista". Nel frattempo, comunque, dopo le polemiche il dipartimento ha aperto nei suoi confronti un’azione disciplinare. 

 

 

 

In merito al certificato verde, invece, la sua posizione è sempre la stessa: "Il green pass viola gli articoli della prima parte della Costituzione. E se una legge è illegittima ho il dovere di dirlo proprio perché sono una rappresentante dello Stato. Sono una poliziotta. Non ho commesso alcun reato". Quando le hanno chiesto se si fosse vaccinata, lei ha preferito rimanere sul vago: "Non intendo rispondere per motivi di privacy. Diciamo che potrei ottenere il green pass con facilità. Ma non voglio una tessera che certifica il mio stato di salute se devo andare al cinema o a cena in un ristorante".

 

 

 

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