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Bollettino 28 settembre, la strage silenziosa dei no-vax: un anno dopo, situazione completamente ribaltata

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La situazione epidemiologica dell’Italia continua a rimanere sotto controllo, anche se è ancora presto per cantar vittoria. Bisognerà attendere un altro paio di settimane per dire davvero che il sistema ha retto alle riprese a pieno ritmo delle attività lavorative e scolastiche. Finora le cose sono andate forse anche oltre le aspettative: la campagna di vaccinazione sta offrendo una tranquillità non indifferente rispetto all’anno scorso, quando nello stesso periodo iniziavamo a essere travolti da una nuova ondata.

Segno che fidarsi della scienza è stata la scelta giusta: il vaccino è davvero l’unica arma contro il virus, anche se non tutti lo hanno capito, preferendo correre il rischio del Covid. Quest’ultimo è ancora letale e infame, dato che anche oggi sono stati segnalati 65 decessi: un numero non proprio irrilevante, che però salvo rari casi riguarda unicamente i non vaccinati. Il bollettino di martedì 28 settembre rilasciato dal ministero della Salute dà conto di 2.985 contagiati, 5.105 guariti e 65 morti su 338.425 tamponi analizzati, con il tasso di positività che è stato rilevato allo 0,9 per cento (-0,5). Il saldo dei ricoverati in reparti Covid è -69, mentre quello dei ricoverati in terapia intensiva è -29.

Nel frattempo la campagna di vaccinazione è arrivata a 84.208.480 dosi somministrate in totale. Anche per questo si sta discutendo di ampliare le concessioni a determinati settori. Dal Cts sono arrivati i pareri sulle manifestazioni sportive e culturali nelle zone bianche: per le prime si indica la capienza del 75 per cento per le strutture all’aperto (stadi) e del 50 per quelle al chiuso, con accesso alle persone munite di Green pass e mascherina. Per cinema, teatri e sale da concerto la capienza suggerita è del 100 per cento all’aperto e dell’80 al chiuso.

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