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Variante Delta, Sergio Abrignani del Cts: "Lockdown per i soli no vax, scelta radicale ma da valutare"

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"Una scelta radicale ma da valutare". Sergio Abrignani, membro del Comitato tecnico scientifico che "guida" le politiche del governo e del Ministero della Salute sull'emergenza Coronavirus, intervistato da La Stampa apre all'ipotesi di un lockdown limitato alle sole persone non vaccinate. Misura estrema, sottolinea, ma forse necessaria a fronte dei timori della cosiddetta "quarta ondata dei non vaccinati", con aumento di contagi e morti previsto tra dicembre e gennaio e che potrebbe riguardare, soprattutto chi non si è ancora immunizzato. 

Abrignani parte proprio dai vaccini nella sua analisi. "La vaccinazione dei bambini è l'unica via per uscire dalla pandemia - sottolinea -. Già ora vediamo delle infezione asintomatiche tra 5 e 16 anni e sappiamo dai dati dell'Iss che nell'età pediatrica avviene un quarto dei contagi. La vaccinazione di questa fascia dunque risulta necessaria per contrastare il serbatoio principale del virus, oltre che per evitare i rari casi gravi che hanno portato a 42 morti di bambini da inizio pandemia". E, più in generale, per arginare il contagio dentro le famiglie, anche in presenza di adulti vaccinagi.
 

In Austria è già stato deciso il lockdown per i no vax: "Bisogna capire che ci si vaccina anche per non infettare i luoghi di socialità e di lavoro - spiega Abrignani -. Il Green Pass è il mezzo che garantisce la sicurezza della nostra vita fuori casa", "Si tratta di scelte che spettano alla politica - aggiunge lo scienziato -, anche se da immunologo penso che qualsiasi decisione porti a una riduzione del pericolo sia da prendere". Resta un giudizio sui vaccini netto: "Ormai sappiamo che la vaccinazione protegge per il 75% dal contagio e per oltre il 90 da ospedalizzazione e morte. Vaccinarsi è una scelta al contempo egoista e altruista. Non ci può essere discussione su questo. Poi chiaramente aspettiamoci che con la Variante Delta più contagiosa, l'arrivo del freddo, l'aumento della vita al chiuso e l'indebolimento del sistema immunitario per l'inverno ci siano più contagi, anche se niente in confronto ai livelli dell'anno scorso. E questo grazie ai vaccinati, non certo ai non vaccinati".

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