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Vaccino, ecco di quanto cala la protezione dopo sei mesi: il primo studio dell'Iss

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In un documento, le conclusioni dell'Istituto superiore di Sanità che spingono verso la terza dose di vaccino. Terza dose che si rende necessaria perché, spiega l'Iss, "dopo 6 mesi dal completamento del ciclo vaccinale, si osserva una forte diminuzione dell’efficacia vaccinale nel prevenire le diagnosi in corrispondenza di tutte le fasce di età". Per la prima volta, l'Iss mostra come muta la protezione offerta dal siero in base alla loro data di somministrazione. Il tutto viene documentato con grafici e dati precisi.

E così si scopre che la  differenza è tra chi ha fatto il vaccino da più di sei mesi e chi l’ha fatto da meno di sei mesi. Insomma, dopo sei mesi si è (quasi) scoperti: il calcolo, come riporta il Corriere.it, è stato eseguito u quanti si sono infettati, sono stati ricoverati e sono finiti in terapia intensiva negli ultimi 30 giorni (quindi con la variante Delta).

Per comprendere quanto copra il vaccino per le due classi si fa riferimento all'incidenza, ovvero il confronto su 100mila abitanti in base alle fasce d'età.

Gli analisti dell'Iss mettono nero su bianco quanto segue: "In generale, su tutta la popolazione, l’efficacia vaccinale passa dal 76% nei vaccinati con ciclo completo entro i sei mesi rispetto ai non vaccinati, al 50% nei vaccinati con ciclo completo oltre i sei mesi rispetto ai non vaccinati. Nel caso di malattia severa, la differenza fra vaccinati con ciclo completo da oltre e da meno di sei mesi risulta minore. Si osserva, infatti, una decrescita dell’efficacia vaccinale di circa 10 punti percentuali, in quanto l’efficacia per i vaccinati con ciclo completo da meno di sei mesi è pari al 92% rispetto ai non vaccinati, mentre risulta pari all’82% per i vaccinati con ciclo completo da oltre sei mesi rispetto ai non vaccinati".

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