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Omicidio Willy, fratelli Bianchi-choc davanti al pm: "Infame, feccia che sparla di noi", l'ultimo capitolo dell'orrore

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"L’ho colpito, ma con un calcio laterale, sul fianco sinistro, non al petto. L’ho spinto. E poi lui si è rialzato": Marco Bianchi, accusato - insieme ad altre persone - dell'omicidio di Willy Monteiro Duarte, il giovane picchiato e ucciso a Colleferro, ha provato a minimizzare la sua aggressione, nel corso della testimonianza resa nell’aula di corte d’Assise a Frosinone. Per la prima volta gli imputati erano presenti fisicamente e non da remoto e per la prima volta erano di fronte alla mamma di Willy. Prima di cominciare a parlare alla corte, come scrive il Corriere della Sera, i fratelli Marco e Gabriele si sarebbero abbracciati. 

"È morto un ragazzo, ma se lo avessi colpito in modo grave non me ne sarei mai andato, lasciandolo lì. Mi rivolgo ai familiari di Willy, se avessi sbagliato lo ammetterei. Non sono un mostro", ha continuato Marco. Che ha provato in ogni modo a scagionare se stesso: "Non avevo capito la gravità di quanto accaduto quando ci siamo allontanati in auto, ma non fuggivamo", ma anche suo fratello: "Gabriele mi disse che aveva colpito un altro ragazzo perché temeva colpisse me e che non colpì invece Willy".

Quando poi è toccato a Gabriele Bianchi sottoporsi all'esame del pm, il suo tono è stato molto più aggressivo: "Aspetto questo momento da un anno e due mesi, non vedo l’ora di rispondere a tutte le domande. Io ho notato che c’è stato un odio mediatico nei nostri confronti. La feccia di Colleferro ha parlato male di noi". Sulla dinamica della rissa, poi, ha spiegato: "Non ho colpito Willy, ma ho spinto e dato un calcio al petto a Samuele Cenciarelli (l’amico di WIlly). Me ne vergogno, e chiedo scusa a lui e alla sua famiglia". Poi ha scaricato le colpe su un altro imputato, loro amico: "Francesco Belleggia gli ha dato un calcio al collo mentre Willy era a terra, senza pietà. Da infame. Il fatto che Belleggia sia ai domiciliari mi provoca una grande rabbia. Io lo so per certo che non aveva intenzione di uccidere Willy ma lui deve dire la verità".

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