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No Green pass, rivolte a Roma: chi hanno beccato tra i manifestanti, nomi pesantissimi

Serenella Bettin
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Sempre lo stesso film. I No vax che si trovano in piazza. La gente che protesta. Sbraita. Urla. Che grida forsennata che la dignità non è questa. Che invoca i nonni i padri la guerra. Irrompe nelle piazze. Disturbala quiete pubblica. Poi il giorno dopo litiga su Telegram e si dà appuntamento a sabato prossimo. È il diciottesimo sabato consecutivo che il fronte del «No» scende in piazza per una manifestazione senza senso. Ieri a Roma erano circa 3mila i manifestanti al Circo Massimo, quasi tutti senza mascherina. Dalla piazza in coro gridavano «Libertà, libertà», «La gente come noi non molla mai», «Giù le mani dai bambini». Sempre lo stesso disco. Tra le bandiere tricolore spiccavano anche una bandiera del Regno delle due Sicilie e uno striscione per Donald Trump.

 

 

SCRITTE E ARRINGHE
Uno dei manifestanti poi ha esposto un cartello con un riferimento alle «Ss» naziste. A Roma durante i controlli è scattata anche la denuncia per uno dei leader, Nicola Franzoni, di Onda Popolare che aveva ricevuto il foglio di via dalla capitale. Anche Mariano Amici, medico no vax recentemente sospeso è salito sul palco con teorie negazioniste, sue visioni contorte e morti inventate. Come se qualcuno un giorno si fosse svegliato e avesse deciso di mandare qualche centinaio di migliaia di persone al campo santo. Presenti anche i gilet arancioni e l'ex generale Antonio Pappalardo. "Stasera nasce un nuovo movimento", "dobbiamo essere uniti", "opponiamoci a questo regime", e via discorrendo. Anche a Milano i no vax hanno manifestato. Ansiosi di restituire l'immagine dell'unità del gruppo, dopo che sabato scorso per la pioggia la gente aveva iniziato a fare il fuggi fuggi. I militanti si sono ritrovati in piazza Fontana, nonostante gli appelli dei commercianti che esasperati non ne possono più di questi che ogni sabato pascolano in centro. Poi un gruppo di duecento persone si è staccato e ha provato a raggiungere piazza Duomo. Alcuni di loro sono stati bloccati dagli agenti. Altri si sono messi a pregare recitando l'Ave Maria collettiva. La piazza era blindatissima dopo gli episodi di sabato scorso, dove nonostante il fuggi fuggi piovoso, qualcuno ha provato a entrare, riuscendoci, alla faccia della circolare del ministro Lamorgese. Ieri un manifestante è stato bloccato dagli agenti in borghese all'altezza dell'Arengario e questo ha scatenato la reazione degli altri manifestanti, con spintoni e urla, il tutto ripreso da fotografi, giornalisti e televisioni. Tre gli attivisti bloccati. Anche perché nessun avviso di manifestazione è arrivato in questura.

 

 

IL BILANCIO
Alcuni militanti hanno tentato di resistere e sono stati fermati: a fine serata saranno 257 le persone identificate e indagato due No pass. Anche a Bologna erano circa un migliaio. Alle 16.30 si sono radunati in piazza del Nettuno e rigorosamente senza mascherina, con slogan e striscioni, hanno inveito contro Mario Draghi e contro l'obbligo vaccinale. A Torino si sono ritrovati in piazza Castello. Erano circa mille. Con una trentina di portuali di Genova, e Stefano Puzzer, portavoce dei portuali di Trieste. Ma da domani giurano che il livello sarà più alto. Nelle chat dei no pass è un continuo messaggiare di «non molliamo avanti tutta», «lottiamo per i nostri figli», «resistiamo, non molliamo proprio adesso», «io ho ricevuto il Daspo e altre denunce, ma sono qua, ho tirato fuori i coglioni e lotto», ma c'è anche qualcuno di sano che risponde: «Sono più i poliziotti dei manifestanti. Siamo pochi e ci hanno divisi. Non ci fanno muovere né da piazza Fontana né dal Duomo». Anche a Padova la protesta si è sdoppiata. Prima in barca. Al Portello da dove un burchiello noleggiato per l'occasione è partito per un giro turistico tra i canali navigabili della città. Circa quaranta le persone. Un giro riservato agli appartenenti al movimento VenetoNoGreenPass. E poi in piazza in 700. A Udine invece erano in circa cento. Un corteo sciapo. Ma con un nuovo slogan: «Vienna chiama, Udine risponde». 

 

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