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Super Green pass, l'effetto collaterale: "Crollo di Natale", nessuno l'aveva previsto

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L’entrata in vigore del super green pass ha prodotto i primi effetti positivi dal punto di vista epidemiologico, dato che sono aumentate le prime dosi di vaccino: la prospettiva di non poter ricorrere più al tampone per avere accesso ai luoghi pubblici deve aver convinto un sacco di persone che rientravano nella categoria no-vax, ma che non facevano parte della sparuta minoranza di irriducibili, disposti a morire di Covid piuttosto che credere alla realtà dei fatti e alla scienza.

 

 

In 24 ore è stato registrato il nuovo record di certificati scaricati: circa 1,3 milioni tra quelli base e quelli rafforzati, che consentono a chi è vaccinato di accedere a ristoranti, bar, cinema, teatri, stadi. Le nuove misure saranno valide almeno fino al 15 gennaio e intanto stanno spingendo la vaccinazione, dato che nelle ultime due settimane l’Italia ha fatto registrare circa 390mila nuovi vaccinati. Il rovescio della medaglia è però rappresentato dall’allarme relativo alle disdette per ristoranti e hotel in vista del Natale.

 

 

Da un lato c’è la situazione epidemiologica che continua a peggiorare e quindi disincentiva le persone a trascorrere le feste fuori di casa, dall’altro c’è l’obbligo del super green pass che taglia fuori milioni di persone che ancora non si sono rassegnate all’evidenza che il vaccino è al momento l’unica arma contro la pandemia. Si parla addirittura del 70% di prenotazioni cancellate per gli alberghi, mentre per quanto riguarda cene e pranzi di Natale e Vigilia i ristoranti stanno già fronteggiando diverse disdette.

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