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Green pass, Massimo Galli: "No al condono sanitario". Il terrore di una nuova variante: cosa può accadere

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"Evitiamo una specie di condono sanitario, che ancor più di quello fiscale danneggerebbe sia lo Stato sia i cittadini". Massimo Galli mantiene ancora la massima cautela sul Covid e invita tutti a non cantare vittoria. L'ex primario dell'ospedale Sacco e professore ordinario all'Università Statale di Milano, intervistato da La Stampa, ha spiegato: "Se togliere lo stato di emergenza è giustificato, non lo è dare la sensazione che la pandemia sia esaurita".

 

 

 

La situazione, secondo Galli, è ancora piuttosto precaria perché "abbiamo milioni di persone senza la terza dose, svariati ultacinquantenni non vaccinati, bambini scoperti e piccolissimi senza vaccini autorizzati". Ecco perché, a suo dire, è sbagliato parlare come se la pandemia fosse finita del tutto: "Dire che l'emergenza sia finita mi pare come minimo un azzardo, oltre che un insulto a tutti quelli che lavorano per risolvere questi problemi". Senza dimenticare che il virus potrebbe mutare ancora e ancora: "In un anno il Sars-Cov-2 è variato tre volte, chi ci garantisce che non lo faccia più? La prossima variante, nessuno sa se più o meno cattiva, dovrebbe trovare almeno una popolazione completamente vaccinata". L'infettivologo, insomma, ritiene giusto che il governo tolga lo stato di emergenza, ma allo stesso tempo suggerisce di continuare a spingere sulla vaccinazione.

 

 

 

"Il rischio è di ripetere tra otto mesi il caos degli ospedali e il rinvio degli interventi d'urgenza, quando ancora dovremo smaltire quelli pregressi. Sarebbe un disastro", ha proseguito, mostrando un certo pessimismo. Infine ha sottolineato che le riaperture sono "sacrosante", ma anche che "non bisogna mollare del tutto sulle misure". Ecco perché poi ha detto che "è indispensabile mantenere il Green Pass e le mascherine al chiuso". Infine una stoccata ai politici: "Delude che ce ne siano pochi all'altezza. Si vede spesso la tentazione del vantaggio elettorale, invece di parole chiare".

 

 

 

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