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Omicron, le tre varianti gemelle dietro al picco di contagi: il sospetto di Antonella Viola

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L'ultimo bollettino del ministero della Salute di ieri 8 marzo parla chiaro: ci sono oltre 60 mila nuovi contagi, quindi il virus circola ancora e muta. Stanno infatti circolando nel nostro Paese tre sottovarianti di Omicron, come riporta il Corriere della Sera: BA.1.1, presente nel 36% dei casi sequenziati, BA.2 (5 per cento) e BA.3, la cui diffusione è per ora limitata. Ma è un fatti che la versione originale di Omicron (BA.1) si sta ritirando (ora è al 53 per cento), incalzata dalle "gemelle". Mentre la variante Delta sembra sparita.

 

 

È quanto emerge dalle analisi del Ceinge-Biotecnologie avanzate di Napoli. "BA.1.1 è molto simile a BA.1. Al contrario BA.2 presenta mutazioni nella proteina Spike che la differenziano da BA.1", osserva Angelo Boccia, esperto di bioinformatica del Ceinge. "I dati non sono consolidati", sottolinea Antonella Viola, ordinario di Patologia generale all'Università di Padova. "È vero che abbiamo visto i contagi in crescita negli ultimi tre giorni rispetto alla settimana precedente, ma per una valutazione reale servono i numeri di almeno una settimana, i cambiamenti a livello quotidiano ci dicono poco ed è presto per parlare di un'inversione".

 

 

A preoccupare la Viola è il numero di ricoveri, oltre che dei decessi che in 24 ore sono passati da 130 a 184.  La pressione sulle strutture sanitarie invece resta sotto controllo: 592 i pazienti in intensiva (con 50 nuovi ingressi) e 8.776 i ricoveri negli altri reparti (con un calo di 213 unità). L'occupazione delle rianimazioni è al 6% (media nazionale), dato stabile da tre giorni, secondo l'Agenzia per i servizi sanitari regionali (Agenas). 

 

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