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Covid, "il vero numero delle vittime in Italia": Lancet, lo studio che riscrive la storia della pandemia

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Sulla rivista Lancet è uscito uno studio sui morti per Covid. Nello studio si svela che nel 2020 e nel 2021 in Italia ci siano stati ben 259 mila decessi in più rispetto a quelli attesi osservando la media degli anni precedenti. Numeri che sono in controtendenza con quelli ufficiali, visto che i morti per Covid registrati fino al 31 dicembre sono stati 137 mila. Il dato di Lancet è anche più alto di quello dei morti in eccesso (165 mila) stimato dall'Istat confrontando gli ultimi due anni con la media dei decessi avvenuti tra il 2015 e il 2019. Lo rivela Repubblica che spiega anche che c'è stata una riunione alla quale hanno partecipato Istat e Istituto superiore di sanità proprio per capire come mai i dati siano così diversi.

 

La ricerca di Lancet valuta i danni del coronavirus in tutto il mondo e arriva a stimare che la pandemia abbia fatto il triplo delle vittime rispetto a quelle effettivamente registrate, cioè circa 18,2 milioni (contro 5,9). I tassi di mortalità in eccesso più alti sono in America Latina andina (512 morti ogni 100mila abitanti), Europa orientale (345), Europa centrale (316), Africa subsahariana meridionale (309) e America Latina Centrale (274). Per l'Italia i morti potrebbero essere il doppio. La Calabria ha avuto 1.610 morti per Covid ma la mortalità in eccesso nei due anni è di 6.920 casi. In Campania 8.470 e 18.600. Il Lazio avrebbe avuto circa il doppio dei 9.270 morti ufficiali, la Puglia invece di 6.990 sarebbero 17.700.

 

"Saranno necessari ulteriori approfondimenti - afferma Haidong Wang, che ha guidato il team di ricerca di Ihme, l'istituto autore dello studio pubblicato da Lancet - per comprendere la percentuale di decessi dovuti all'infezione da SARS-CoV-2 e gli effetti indiretti della pandemia, comprese le conseguenze sui sistemi sanitari e sull'economia globale.. Lo studio non convince molti ricercatori italiani. Marina Davoli, che dirige il Dipartimento di epidemiologia (Dep) del Lazio, e che per il ministero alla Salute cura il sistema di sorveglianza della mortalità giornaliera in una cinquantina di città italiane spiega che, "i dati sono di difficile interpretazione, dal lavoro non è chiaro come vengano calcolati i decessi in eccesso. Sembrano sovrastimati rispetto a quanto rivela la sorveglianza giornaliera del nostro sistema di monitoraggio e anche rispetto a quanto prodotto dall'Istat, che ha numeri molto aggiornati. Non è chiaro ad esempio come viene calcolata la mortalità "attesa" rispetto alla quale poi si stima l'eccesso".

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