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Missione russa in Italia, due basi militari nel mirino: "Spionaggio nascosto dietro agli aiuti sanitari"

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Nuovi sospetti sulla missione russa in Italia nel 2020, in piena pandemia Covid. Fonti qualificate della Difesa e dell’Intelligence, citate dal Corriere della Sera, hanno rivelato che proprio in quel periodo sarebbe stata evitata un’azione di spionaggio da parte di Mosca. Nel mirino due basi dell’aeronautica militare: quella di Ghedi in Lombardia e quella di Amendola in Puglia. Ecco perché il Copasir è al lavoro per cercare di ricostruire quanto successo in quei mesi. 

 

 

 

Al centro dell'approfondimento da parte del Copasir c'è soprattutto l’accordo tra l’allora premier Giuseppe Conte e Vladimir Putin, che all'epoca si offrì di aiutare l'Italia, uno dei paesi più colpiti dal virus. Poi, però, si è scoperto che della delegazione russa inviata a Roma solo 32 persone facevano parte del personale sanitario. Le altre 72 invece erano militari, alcuni dei quali appartenenti al servizio segreto delle Forze Armate russe. Conte, nel frattempo, ha già chiarito che non c'è mai stata un'attività impropria sul territorio italiano. "È per l’impegno della nostra sicurezza se quella missione ha avuto un esito non problematico". ha puntualizzato invece il dem Enrico Borghi, membro del Copasir.

 

 

 

A evitare il peggio, in particolare, sarebbe stato il generale Luciano Portolano, all'epoca a capo del Comando Operativo Interforze. Quest'ultimo, dopo avere avuto uno scontro con il capo della missione russa Sergej Kikot, decise di assegnare una scorta di militari italiani al convoglio in arrivo da Mosca. Kikot, infatti, avrebbe sostenuto di potersi muovere "su tutto il territorio italiano" in base a un "accordo politico di altissimo livello", mentre Portolano avrebbe risposto: "Qui siamo in Italia e si fa come (bip) dico io". I sospetti aumentarono quando i russi proposero di sanificare un’area del bresciano nelle vicinanze di Ghedi, proprio dove c'è la base dell’aeronautica militare italiana. Una richiesta che ovviamente venne respinta. Quando poi i russi chiesero di spostarsi in Puglia, dove i casi Covid erano al minimo e dove invece c'è un'altra base dell'aeronautica, il ministro della Difesa Lorenzo Guerini decise di rispedire la delegazione a Mosca.

 

 

 

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