Arpal Puglia, la parentopoli: posto di lavoro senza concorso per politici, familiari e alleati di Massimo Cassano
Tutto nasce da una foto sul profilo Facebook di Massimo Cassano, il direttore generale dell’Arpal. Come spiega la Gazzetta del Mezzogiorno, nel mirino ci finisce un post del 10 marzo in cui "il coordinamento regionale di Italia Popolare ed il sen. Massimo Cassano salutano l’ingresso in Italia Popolare del quinto Municipio" di Bari. Un post che svela quanto sta accadendo da mesi nell'Agenzia per il lavoro della regione Puglia.
Scrive la Gazzetta del Mezzogiorno: "La foto che ritrae il quartetto di appartenenti a Puglia Popolare è infatti scattata all’interno della direzione generale dell’Arpal. E tra i quattro, non citato nel post, c’è Alessandro Lapenna, avvocato, consigliere al Municipio Palese, di cui è stato candidato presidente per la Lega. Lapenna è anche cugino della moglie del senatore Cassano, e lavora in Arpal tramite una agenzia interinale".
Insomma, uno scatto che svela la parentopoli dell'Arpal Puglia, dove ha trovato impiego un lungo elenco di politici e parenti alleati proprio di Massimo Cassano. L'agenzia, infatti, attraverso una Ati e due enti di formazione, Epcpec e Ageform, oltre a una società interinale, la Job Italia, impiega a chiamata diretta 500 persone. E in un'inchiesta, la Gazzetta del Mezzogiorno fa emergere come una grossa fetta di quei 500 siano "amici di" e "parenti di" assunti senza passare da concorso pubblico, proprio come svelava quella foto sui cui poggiano le premesse di questa vicenda.