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"Chi ha il mestruo? Giù gli slip". Pescara, dopo l'orrore per la titolare della Conad finisce malissimo

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Ha dell’incredibile il caso verificatosi a un punto vendita Conad di Pescara, dove la titolare con un audio WhatsApp ha chiesto di sapere chi tra le dipendenti aveva il ciclo perché era stato trovato un assorbente fuori dal cestino del bagno. “Voglio il nome e cognome di chi oggi ha il ciclo mestruale, ok? Sennò le calo le mutande io”, le parole della titolare, che è finita in guai serissimi dopo che l’audio è finito sul tavolo dei sindacati.

 

 

Adesso Conad ha deciso di fare alcune precisazioni con una nota ufficiale, arrivata dopo un’indagine interna su quanto accaduto: “Accertate le responsabilità, la cooperativa Conad Adriatico ha definito le modalità delle sanzioni per la società che gestisce il punto vendita, come previsto dal contratto di concessione dell’insegna. Conad agisce sempre nel massimo rispetto delle proprie collaboratrici e dei propri collaboratori, sia sul piano normativo e professionale, sia su quello umano e valoriate, tutelandone i diritti e intervenendo prontamente e con decisione nel caso in cui questi diritti non vengano rispettati”.

 

 

“Non possiamo accettare un comportamento come quello che abbiamo potuto accettare nei confronti delle collaboratrici del punto vendita di via del Circuito a Pescara - ha dichiarato Antonio Di Ferdinando, amministratore delegato della Cooperativa Conad Adriatico - di conseguenza abbiamo deciso di procedere, come previsto dal nostro regolamento, alla risoluzione del contratto di affitto d’azienda. Daremo in ogni caso continuità alle attività del punto vendita garantendo il servizio ai clienti e il lavoro ai collaboratori”.

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